21 set 2005
W la teledipenza!
Ogni tanto nella vita essere un pò teledipendenti fa bene. Quindi, dopo alcuni messaggi meno autoreferenziali sulla mia persona e sul fumetto (come auspicava qualche mio visitatore meno avvezzo all'argomento...), si torna a parlare del nostro argomento preferito. Beh, del secondo, per essere precisi: cioè i Cartoni Animati.
Ieri sera ho visto in TV l'ennesimo episodio di quella che io reputo essere la serie d'animazione giapponese più bella degli ultimi anni, soprattutto dal punto di vista delle atmosfere e delle storie: COWBOY BE-BOP (di cui potete scaricare dei bellissimi wallpaper qui). Il cartone narra le vicende di tre cacciatori di taglie, immersi in storie dalle atmosfere noir e disperate...ognuno con un passato alquanto misterioso e turbolento. Loro sono tre: un duro dal cuore tenero, un deluso mascherato da cinico e la solita donzella discinta della serie, arrivista, un pò strafottente e più attenta al suo tornaconto che a quello del gruppo (come Fujiko, insomma).
Io sono innamorato di questa serie. Mi provoca le stesse emozioni che mi provocano film come Casablanca (e scusate il paragine blasfemo..), come Sin City (per restare più vicino al tema), o come Il Grande Sonno. Storie disperate e senza vittorie di personaggi sconfitti, che cercano di rialzarsi nel circo della vita, per riscattare un passato che non li lascia in pace. E l'immagine che cita il famnoso quadro di Hopper dovrebbe darvi un'idea di quello che voglio dire...
Divertente, commovente, con una colonna sonora da brividi, una sigla bella come non se ne vedevano da tempo. Insomma, da vedere. Chiaramente per chi cerca occhioni lacrimosi, spadone fiammeggianti, cosce e mutandine, robot spaccatutto, ciborg e armature senzienti...ha sbagliato canale.
Io i cartoni animati sto cominciando a scriverli. Per questo motivo, in qualche modo, mi piace vedere qui e là cosa danno nei vari canali: dalle porcate solenni alle cose più affascinanati come Cowboy BeBop. Forse mi capiterà la stessa cosa che mi capita quando scrivo fumetti: un occhio alle cose che vanno, ma lontano dalla mediocrità, cercando di mettere sempre del mio in quello che scrivo. Emozioni e modi di raccontare che solo alcune cose che leggo mi trasmettono. Forse nella vità non mi produrranno mai in Italia un cartone come questo, ma cercherò di non fare mai un One Piece o uno Yu-Ghy-Ho, di questo potete starne certi (con buona pace dei fan di questi ultimi due...).
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1 commento:
VAI Manliooooooo!!!!!! Ma ricorda che chi decide non capisce molto di animazione.
P.s. ti preeego, almeno tu NON chiamarli cartoni animati, ma ANIMAZIONE!!!! vale
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