Metropoli che vai, metropolitana che trovi. No, scherzo. Volevo dire che quando cambi città ti sembra tutto più normale. Ogni evento che tu hai sempre osservato da lontano, averlo a due passi ti fa una strana impressione. Così è stato per il Concerto del Primo Maggio, e non ha fatto eccezione anche la Notte Bianca, a cui l'altro ieri sera ho partecipato con alcuni amici, il Clan dei “Gian”: una cricca che ama mettere prima del proprio nome Gian...come GianManlio, ad esempio. Certo, la serata è iniziata sotto il segno del maltempo, e questo mi ha messo di pessimo umore, ma nonostante tutta l’acqua che ci siamo presi...ci siamo divertiti. Infatti con il mio umore altalenante certe volte avevo modi da Principe di Salina di gattopardesca memoria, e altre volte da “Er Ventresca”, nella migliore tradizione burina di “Febbre da Cavallo”. E le mie amiche ovviamente rimanevano spiazzate. Ma è sempre meglio sorprendere che essere prevedibili!
La cosa più interessante che ho visto è stata la mostra di un pittore cinese, Jiang Guo Fang, che su enormi tele a olio ha rappresentato momenti della vita di corte ai tempi dell’impero nella Città Proibita di Pechino. Dipinti affascinanti e di un realismo impressionante. I soggetti sono semplici: concubine sedute o sdraiate, il piccolo imperatore in un momento a corte, sul trono. Ma i dettagli.... Abiti, monili, oggetti, arredi: tutto dipinto con esasperante verosimiglianza. Ma la cosa che faceva veramente impressione erano i volti...soprattutto delle concubine. Sembravano foto. Anzi. La prima cosa che ho pensato era che in quei quadri, con qualche stramba maledizione della magia cinese, fossero state imprigionate le anime di quei personaggi, e per un attimo mi sono detto: se fossi un autore di Dylan Dog ci scriverei una storia. Ma poi ho pensato che di storie così ce ne saranno almeno una decina...
Il momento più drammatico? Quando davanti ad una fila di almeno due ore abbiamo rinunciato a vedere la mostra di Andrea Pazienza al Vittoriano. Pazienza. Ma ci tornerò....statene certi. E me la godrò dal primo all’ultimo disegno. Ho scoperto con grande piacere che è anche ad ingresso libero ;-)
Il momento più divertente? Quando a Palazzo Farnese, durante un affascinante recital di fiabe, Alessandro Bergonzoni ci allietava con il suo Cappuccetto Sordo.
Il momento più esasperante? Quando sotto la pioggia scrosciante delle 4 del mattino salta la luce, e dobbiamo attendere dieci minuti buoni perché Bergonzoni riesca a finire la sua favola....per poi terminare il recital per problemi tecnici.! In quel momento ho detto: “Questa pioggia mi ha rotto i coglioni”! E con fare dimesso ci siamo incamminati verso casa...
Insomma, una strana Notte Bianca. Poi sarà stata la pioggia della notte, sarà stato il tempo uggioso che da due giorni incombe su Roma...ma proprio non riuscivo a scrivere due righe che avessero senso. Sono meteopatico. Lo so. Comunque, anche se con un paio di giorni di ritardo, vi lascio le mie impressioni sulla Notte Bianca 2005...
Vale et valete.
19 set 2005
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2 commenti:
merd, dovevo esserci...
Beh, beh, però potevi anche menzionare i tuoi compagni di ventura!
Gianfede, Gianmira e Gianpiero ( l'unico "Gian" the original ).
E' stata una bella notte bianca, pioggia a parte! :-)
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