28 dic 2007

Dal cassetto: Oscar De Angelis.




Oggi voglio farvi un regalo.
Mentre preparo accuratamente il report da Barcellona, voglio condividere con voi una storiella realizzata parecchi anni fa di cui vado ancora orgoglioso.
Sai quando ti innamori del tuo personaggio e cerchi di piazzarlo ogni dove pur di pubblicarlo?! Beh, questo è stato il destino di OSCAR DE ANGELIS, un detective privato milanese creato da Toscano/Mattaliano e da quel mostro di bravura che è Silvestro Nicolaci.

Nessun editore l'ha mai accettato. Forse quando qualche autore di grido darà vita ad una serie a fumetti noir ambientata in Italia (vedi CORNELIO), gli editori si ricorderanno di noi...dimenticando ovviamente che noi ci avevamo pensato qualcosa come 8 anni prima! ;-)
La storia potete scaricarla cliccando sull'immagine qui sopra. Buona lettura e, vi prego, lasciateci i vostri commenti. Da anni siamo curiosi di sapere se questo personaggio potrebbe piacere, oppure no, al popolo dei fumettisti.

PS: Vi avverto che in una tavola c'è uno svarione di ortografia non corretto, perchè ho perso i file del lettering e non ho mai avuto la voglia di rimontarlo. Perdonate la negligenza.

19 dic 2007

Comunicazioni di servizio....

...prima dell'immancabile "diario di viaggio" da Barcellona.

1- Ho perso il cellulare. Riavrò il mio vecchio numero, ma non so quando. E ho perso, ovviamente, la rubrica con tutti i numeri. Se tutti gli amici e i colleghi in ascolto mi facessero il favore di scrivermi una mail in privato con il loro cellulare gliene sarei grato.

2- Maxi Martin Mystère n. 4: uscita prevista nel marzo 2008. Presto dettagli al riguardo.

3- Dopo essere stato in una metropoli civile come Barcellona, tornare a Palermo è stato un trauma. Provo odio e amore per questa città, nella quale vivo. Ma...quanto odio e quanto amore?!

4- Ho conosciuto Alessandro Barbucci. Un personaggio...;-)

9 dic 2007

Toglietemi tutto....ma non Lupin III!


Oggi su Italia 1 l'ennesimo, meraviglioso, special TV di Lupin III: Le tattiche degli angeli.
Niente da fare: passano gli anni, ma i film di Lupin mi emozionano sempre. Romanticismo, azione, un pizzico di glamour, colpi di scena e risate in continuazione. Senza tralasciare le animazioni, la regia e le sceneggiature: tutte sempre di ottimo livello.
Un giorno non lontano mi compro tutti i dvd esistenti sulla terra dei film di Lupin...

Grazie a Roberto Del Giudice per l'inconfondibile voce di Arsenio Lupin. Una voce dalle mille sfumature e intonazioni, che riusciva a passare dalla stupidità più assoluta alla serietà degna di un film noir...

8 dic 2007

Perchè certe volte odio la mia città...

A Roma ho vissuto per due anni e mezzo in due quartieri periferici. A Torrino prima, dopo l'EUR, e San Basilio dopo, in fondo alla Nomentana, quasi al GRA. Lì usare la macchina era un optional. La sera, per uscire. Di giorno solo se dovevi fare spostamenti complicati o ai margini della città.
Da quando sono tornato a Palermo, dove il mezzo pubblico è quasi un optional, ho ripreso a usare la macchina. E mi sono fatto delle domande.

- Perchè sforzarsi a cercare posto se ogni stronzo che arriva sbatte la macchina dove gli pare, anche in tripla fila, pur di posteggiare esattamente davanti la sua destinazione?!
- Perchè, se devo andare in qualche ufficio, mi devo preoccupare della questione di cui sopra?! Lascio la macchina in doppia o, preferibilmente, tripla fila e suonasse lo stronzo che deve uscire...
- Perchè non posso approfittare di quegli invitanti Passi Carrabili per posteggiare, visto che nessuno si ci mette?! E fanculo se qualcuno deve entrare o uscire. Aguzzerò l'orecchio per captare il melodioso suono del clacson premuto a oltranza....
- Perchè se siamo tutti in coda come cornuti non posso superarti a destra salendo sul marciapiede pur di conquistare quei tre metri scarsi?!
- Perchè non posso camminare a 30 orari, esattamente al centro dell'unica strada a doppia corsia di Palermo e bloccare tutto il traffico dietro di me?!
- Perchè non dovrei prendermela come un demonio se qualche stronzo mi blocca in doppia fila, visto che al posto suo, invece di invitare alla calma, ti userebbe come crick per l'auto?!
- Perchè non posso prendere la macchina per fare, che so, 500 mt a piedi, e dannarmi a cercare posto rischiando di arrivare in ritardo, se poi posso orgogliosamente dire che prendo la macchina anche per andare al cesso?!
- Perchè quando arrivano le vacanze tutte, e dico: tutte, le principali strade di Palermo si intasano come il GRA all'altezza della Flaminia: ma dove cazzo vanno tutti?! Invece di girare la città in macchina (tanto le tue "passeggiate al centro" si riducono a questo), perché non te ne stai a casa e non ci rompi le palle a noi che vorremmo solo andare a lavorare!
- Perchè non posso mandare a fare in culo tutti gli stronzi incivili che purtroppo circolano a piede libero nella mia città?!

6 dic 2007

Barcellona: aspettami che arrivo!

Lucca me la sono persa. Barcellona no.
La settimana prossima parto, stacco la presa, mollo tutto, e mi vado a fare una imprevista, ma gradita, vacanza prenatalizia.
Vado a farmi il tuor di Gaudì, a ubriacarmi nei pub della rambla con Giovanni, a chiaccherare di fumetti spagnoli con Claudio. Insomma, tutto il necessario per godersi Barcellona ;-)
Ci vediamo verso il 20, giusto in tempo per un report fotografico e gli auguri!
Ola!

29 nov 2007

Grazie Alfredo...

Lui non lo sa (ma dai miei discorsi forse l'ha capito): al suo modo di scrivere, al modo di creare storie e al suo personaggio devo molta...moltissima parte della mia passione per la sceneggiatura. Passione che, ovviamente, spero di trasmettere nella creazione di soggetti per Martin Mystère: molta continuity, molti comprimari eccellenti caduti nel dimenticatoio, trame e sottotrame storiche e sul presente, recupero di fili lasciati in sospeso anni prima...e tutto quello che farebbe godere un nerd medio di qualunque fumetto.
Oggi ci siamo sentiti con calma dopo la visita a Milano di qualche tempo fa.
Mi ha dato una buona notizia, una "normale" e una, purtroppo, cattiva.
Ma volevo ringraziarlo lo stesso. Collaborare con MM è comunque un'esperienza gratificante che spero, nei limiti del possibile, continui.
Ma dopo la nostra telefonata le riflessioni del tipo "l'uomo giusto al momento sbagliato", oppure "dovevo andare là e non là", si accalcano vorticose nella mia testa.
Comunque, transeat.
Torno a buttare giù il soggetto su cui sto lavorando, che farà tornare in scena alcuni personaggi ed episodi FONDAMENTALI della "saga di Atlantide".
Ad maiora Alfredo, e grazie comunque.

27 nov 2007

Facezie, amenità e divertissement (4)

Beccatevi questa amenità, a voi nostalgici dei robottoni: Noi Robot.
Per ora "'er patata sta in una situazione teribbbbbile"...e non ci sta troppo con la testa per scrivere cose più o meno serie. Un esempio qui sotto...

18 nov 2007

Tu chiamala se vuoi....graphic novel.

Ovvero romanzo grafico.
Oppure, semplicemente, romanzo a fumetti.
E noi oggi parliamo proprio di un romanzo a fumetti.
Di un GRANDE romanzo a fumetti, se mi consentite.

Un romanzo a fumetti "all'italiana"...se permettete questa definizione, che in qualche modo lo vorrebbe inquadrare, pur con tutte le dovute riserve, nel glorioso filone del nostro fumetto popolare.

Romanzi a fumetti Bonelli n. 2:
GLI OCCHI E IL BUIO
Scritto e Disegnato da Gigi Simeoni.
Sergio Bonelli Editore, Euro 8,00.

Simeoni non avrà la sperimentazione grafica di Igort, la freschezza ingenua di Gipi, la forza espressiva minimalista di chissa chi, o il tratto nervoso e cinematografico di chissà chi altro. Ma di una cosa potete stare certi: è uno che sa RACCONTARE una storia. Con le parole e con le immagini. E, se devo dire la mia, anche un'ottima storia.
E' questo, lasciatemelo dire, non è cosa da poco, visto che ormai la graphic novel sta cominciando a diventare un termine quasi pubblicitario e di moda per "spacciare" polpettoni fumettistici in libreria. E non sempre chi si pavoneggia di aver scritto un Graphic Novel ha la più pallida idea di che cosa significa raccontare una storia a fumetti. Non voglio entrare in polemica ma si, il riferimento era proprio al team Carofiglio.

GLI OCCHI E IL BUIO è una storia meravigliosamente narrata dal punto di vista "del cattivo". Con tutti i meccanismi tipici del foulletton, dal quale eredita non solo la coraggiosa e abbastanza inedita ambientazione italiana di inizio secolo scorso, ma anche quel gusto per "l'anticipazione" scientifica che poi è diventato la cifra stilistica di autori come Verne.

Se vogliamo dirla tutta, una storia molto più sperimentale e azzeccata per essere un one-shot di quanto non sia stato Dragonero. Secondo me la Bonelli, con la professionalità dei suoi autori, ha segnato un altro punto a suo favore. Alla faccia di tutti quelli che la accusano di non sapersi evolvere. Prima le miniserie (alcune riuscite, altre meno), adesso i romanzi.

Si cambia il formato editoriale, si sperimentano nuovi percorsi narrativi, gli autori possono spaziare liberamente in ambientazioni inedite ed affascinanti (vedi quel capolavoro che è la miniserie di Volto Nascosto!!!), ma la professionalità dell'intrattenere, del saper tirare fuori le storie appassionanti, è una cosa che i suoi autori sanno fare bene. E Simeoni è tra questi.

17 nov 2007

Facezie, amenità e divertissement (3)


Un nuovo amico in rete.
SalvoImpressioni.
Creatività artistica di un designer pubblicitario con manie di sperimentazione.
Non fatevi impressionare...e lasciategli le vostre, di impressioni.

15 nov 2007

Facezie, amenità e divertissement (2)

CORRERE O TROMBARE?

Quando corri sei solo. Se si corre con qualcuno è inevitabile che si cerchi di correre più veloci dell'altro.
Trombando no, si cerca sempre di raggiungere la meta assieme.
Pertanto, trombare "Sviluppa il lavoro di gruppo e combatte l'egoismo".
Correre no.

Per correre è necessario l'acquisto di molti indumenti, anche costosi.
Per trombare è invece sufficiente togliere gli indumenti che si indossano.
Come si può constatare, trombare "Sviluppa il senso del risparmio e combatte il consumismo sfrenato".
Correre no.

Per correre è necessario alzarsi dal letto.
Per trombare è tutto il contrario. Tutti sappiamo che nel letto si sta meglio che in qualsiasi altro posto.
Pertanto, trombare è un modo per "Esercitarsi nel nostro posto migliore".
Correre no.

Correre esige un grande sforzo, in cambio di poco piacere.
Trombare da' invece un enorme piacere e lo sforzo è minimo.
Così scopriamo che trombando "Otteniamo il massimo col minimo sforzo",
una regola fondamentale che non viene conseguita correndo.

Dopo la corsa normalmente ci si ritrova di malumore, a causa della stanchezza, e fanno male le ginocchia.
Al contrario, dopo una trombata ci si ritrova con un sorriso da orecchio a orecchio.
E' chiaro che trombando "Scopriamo l'allegria del vivere".
Correndo no.

Se ti chiamano per correre, in genere trovi scuse per non andarci.
Ora, siamo sinceri: dovesse trattarsi di trombare... eh? A qualsiasi ora esci di corsa.
E' chiaro: trombare "Aumenta il senso della puntualità".
Correre, invece, no.

La morale è chiara.....
NELLA VITA HAI SBAGLIATO TUTTO!!!!
STAI CORRENDO TROPPO!!!



Ps: la prossima volta si torna a parlare di fumetti....

6 nov 2007

E finalmente Di Gregorio bissa!

LA STANZA NUMERO 63
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
Disegni: Ugolino Cossu
Copertina: Angelo Stano

Un pericoloso assassino si è asserragliato all’interno un vecchio studio cinematografico in disuso. Minacciando di uccidere l’ostaggio che è nelle sue mani (la giovane e bella cliente di Dylan Dog) il maniaco costringe Bloch a entrare nell’edificio, solo e disarmato. Una situazione che sembra la classica resa dei conti al termine di una storia già vista, ma che si rivelerà invece una spaventosa avventura ai confini dell’impossibile. Una nuova sfida per l’Indagatore dell’Incubo che, invischiato in un assurdo gioco mortale, non potrà sbagliare una mossa se vorrà sfuggire ai tranelli che lo attendono stanza dopo stanza.

Dal 28 Novembre in tutte le edicole!

2 nov 2007

....esci e fatti un regalo!

In giorni come questi, di solito esco e mi faccio un regalo.
Spulcio su internet le ultime novità e scopro questa chicca.
Sedici racconti di maestri del noir italiano rendono omaggio al padre del genere, Giorgio Scerbanenco, creatore dell'indimenticabile Duca Lamberti, con altrettanti nuovi racconti che hanno per protagonista questo tormentato medico-detective radiato dall'albo per avere praticato l'eutanasia ad una sua paziente in agonia.
Duca Lamberti è stato protagonista di 4 romanzi che hanno riscritto un genere, quello del noir, forse fino a quel momento mai veramente nato in Italia. Il volume, tra l'altro, contiene anche le due tracce, finora inedite, che lo stesso Scerbanenco aveva stilato per i seguenti romanzi con "il Duca". Imperdibile, cacchio.

Vorrei anche dirvi che per il mio compleanno mi sono regalato Buona Apocalisse a tutti, di Gaiman/Pratchett. A quanto sembra, a detta dei molti che l'hanno già letto, il miglior romanzo di Gaiman. Vi saprò dire di entrambi.

Farewell Lucca my love...

Ci saranno Lorenzo (con il libro del suo Cuori da Bar) , la Barbato (che volevo conoscere da anni), la festa per i dieci anni di Innocent Victim, Diego con le sue novità, Michele Medda, che non veniva a Lucca da anni, Stefano, con il secondo volume di Cuba, Bruno e Stefano Enna, tutti i ragazzi del Gruppo Trinacria, e decine di altri colleghi, amici e conoscenti che vedo, come sempre, una volta l'anno.

Quest'anno neanche quello. Stavolta Lucca salta. Per la prima volta da 5 o 6 anni. Anche se, per come mi sento ora, prenderei il primo aereo, anche a mille euro, e ci andrei.
O meglio. Prenderei il primo aereo e me scapperei.
Non posso? Non voglio? Non lo so. Forse in questo momento non me ne fotte niente.
Ci sono momenti della vita in cui ti sembra di perdere tutto.
Questo è uno di quei momenti. E, per farvi capire, Lucca non è certo la cosa più importante...

Se mi volete bene, fatemi un favore. Divertitevi anche per me. Fate come se fossi li. Offritemi un bicchiere di vino ogni tanto, e fate una battuta su di me.
Have a good time in Lucca.
Farewell Lucca, my love...

15 ott 2007

Joe, di Toscano/Mattaliano

Due lire e settanta. Tre con la mancia. Lasciò i soldi sulla tavola, assaporando ancora il gusto dell’espresso. Il sapore della sua Italia ritrovata. Avvertì l’umido dell’aria a Palermo in quella sera di marzo del Novecentonove. Fuori dal Caffè Oreto scrollò qualche residuo della cena dal suo tout-de-meme nero e indossò il suo soprabito grigio scuro. In mano l'ombrello e il cappello di feltro, il capo scoperto sembrava calvo tanto corti erano tagliati i suoi capelli radi. Una cena frugale, solitaria. Tra tavoli occupati da gente elegante. Un'aria ben diversa dalla trattoria Saulino in cui aveva conosciuto la sua Adelina, a Little Italy. Pensò a lei, mentre si incamminava per l'Hotel de France. Pensò a sua figlia e alla sua casa a New York, dove il pomeriggio stava appena cominciando. Alle passeggiate sull’Undicesima strada verso Mulberry Street, ai balconi e ai colori d’Italia, di quella piccola Italia di Nuova York che gli mancava, ora che da quasi due settimane girava per l’Italia vera, quella che tredicenne un giorno a Staten Island si era lasciato alle spalle.

Concesse uno sguardo fugace alla maestosa magnolia di Piazza Marina. Alle sue radici che si intrecciavano assumendo le sembianze di arbusti che vivevano di vita propria. Pensò alla Mano Nera che aveva lasciato dall’altra parte dell’Oceano. E alla mafia che in quei giorni siciliani stava conoscendo da vicino. E si rese conto che tali e tante ramificazioni attorno all’imponenza di quell’arbusto centenario avrebbero richiesto a chi si fosse sognato di avventurarsi nell’impresa di smantellare quella pianta, uno sforzo immane. Uno sforzo impensabile per un solo uomo.

Guardò l’orologio d’oro che il presidente Giolitti gli aveva donato durante una di quelle pompose cerimonie che lui non amava affatto. Si era fatto tardi, pensò. Per l’indomani aveva organizzato un’altra ricognizione in quelle distese assolate della provincia di Palermo, il cui silenzio era rotto solo dal frinire delle cicale. Avrebbe incontrato vecchi e giovani sospettosi, intenti ad osservare tutto e tutti, bisbigliare e giocare a carte, davanti ai soliti bar di piazza.
Ma lui era abile a non farsi notare. Solo pochi alti papaveri sapevano del suo arrivo in Sicilia. Aveva voluto lui così. Si muoveva a suo agio solo smuovendo le acque al suo passaggio senza nessun faro che annunciasse il suo arrivo. Come d'abitudine, pensava, ordiva, e poi colpiva. Ma stavolta i suoi affondi sembravano non essere abbastanza veloci. Solo pochi giorni prima aveva visitato gli archivi giudiziari di Caltanissetta. Si aspettava di rintracciare documenti che avrebbero chiarito i legami della mafia siciliana con la Mano Nera. Aveva trovato solo scaffali vuoti, cartelle vuote, scrivanie vuote. Nessuno si ricordava che fine avessero fatto quei fascicoli. Negli occhi di quegli impiegati di provincia lesse l’omertosa espressione di chi sa, ma nega. La stessa espressione che molte volte aveva incontrato nelle sue azioni al di là dell’oceano, dove con gli anni la Mano Nera aveva imparato a temerlo. Ricordò con un sorriso appena accennato le parole del presidente Roosevelt, in occasione della sua nomina a tenente: “Non conosce cosa sia la paura”. Ironico. Lui la paura se la portava sempre dentro. Ma i suoi colleghi in alta uniforme non lo potevano sapere. Lui era una leggenda per loro. E come tutte le leggende, alcuni lo ammiravano, altri lo invidiavano. Ma pochi lo conoscevano veramente.

Una folata di vento portò con se l’odore del mare, distante solo poche decine di metri. Il mare che lo divideva dalla sua casa, il mare che divideva la Sicilia dall’Italia…lo stesso mare che univa le sue due terre in un abbraccio silente, pronto a portare i bisbigli di ordini appena sussurrati. Lui li avrebbe troncati. Per questo era tornato nella sua patria d’origine. Per salvare la sua patria adottiva. Pensò con quel pizzico di esaltazione che scorre nelle vene dei coraggiosi ad una delle sue ultime missioni. Quando era riuscito a irrompere in una bisca clandestina di Little Italy insieme ai suoi compagni, e ad assicurare alla giustizia alcuni luogotenenti della Mano Nera. Ricordò i sorrisi del suo capo, le strette di mano dei suoi colleghi. Ma nei suoi occhi in quel momento non c’era soddisfazione. C’era solo rassegnazione: tutto era molto più grande di quanto non sembrasse. E quando chiese al suo capo di essere mandato in missione segreta in Italia, tutti rimasero sorpresi. Era fatto così. Non si accontentava delle piccole vittorie. Voleva ottenere la vittoria finale sui suoi avversari. Sentì che quella trasferta sarebbe stata proficua, anche se la diffidenza di autorità e cittadini lo sconfortava. Gettò un ultimo sguardo alla magnolia e si incamminò con passo deciso verso il suo albergo.

Il primo colpo lo colse di sorpresa. Sparato alle spalle, nel buio. Si stupì nel pensare che mille e una volta, muovendosi circospetto tra i docks, irriconoscibile in uno dei suoi leggendari travestimenti, si era convinto di non tornare a casa, colpito alle spalle da un qualche moustache pete coi baffi a manubrio. Quel colpo era arrivato, ma dall’altra parte del mondo. Strinse i pugni mentre il secondo proiettile lo centrava. Cercò di aggrapparsi a un’inferriata, ma il suo corpo tarchiato crollò all’esplodere del terzo colpo. Un sicario volle assicurarsi dell’efficacia del suo lavoro, sparandogli un’ultima volta in faccia. Lui si portò la mano al volto ma non sentì il sangue imbrattarla. La morte gli aveva aperto i cancelli, come l’America quel giorno dell’Ottocentosettantatrè, a Staten Island.

Peter Dondero tacque. Istintivamente portò la mano nel taschino e accarezzò il suo distintivo. Riassaporò nella memoria l’amaro delle lacrime di quel giorno, la rabbia di Cassidy, Silva, Corrao, Lagomarsino e di tutti i ragazzi dell’Italian Branch, la squadra che aveva combattuto la Mano Nera guidata da un uomo ruvido, venuto dall’Italia e che in Italia era andato a morire. Il bambino guardò suo padre avvertendo la solennità di quel silenzio. Il poliziotto gli poggiò una mano sulla spalla. E riprese a parlare. "Questa è la storia che tuo padre doveva raccontarti. E’ la storia dell’uomo di cui porti il nome, Joe. E’ la storia che mai devi dimenticare. Che devi ripeterti quando qualche moccioso con le lentiggini ti chiamerà dago, guinea, wop o con qualche altra parola sprezzante che questa gente sputa contro noi italiani. Rispondigli allora che sei italiano come Joe Petrosino. Che sei americano come Joe Petrosino. Oppure non rispondergli affatto. E tira avanti per la tua strada, forte e fiero, come l’uomo di cui porti il nome”.

3 ott 2007

Palermo-Roma-Milano: andata...

Un giorno o l'altro vi racconterò la mia prima visita ufficiale negli uffici di Via Buonarroti a Milano, insieme ad un amico, nell'ormai lontano 2000 a.D. Due appuntamenti, in totale non più di 3 ore in redazione, e ho tanti aneddoti che ci vorrebbero due pagine per raccontarli. Però, in sostanza, la storia si ripete. E quindi la parabola del fumettista emigrante può essere riassunta così....

Tanti anni fa andai a Milano, bussai a quella porta e, previo appuntamento, andai da lui:

(Antonio Serra nel suo ufficio nella redazione di Via Buonarroti 42, per chi non lo avesse riconosciuto). Sulla sua porta una frase che mi è sempre rimasta scolpita nella mente: "meglio un numero in meno che un numero del cazzo". Si, era scritto proprio così. Saggezza orientale?, ipotizzai. "No", rispose lui, "buon senso editoriale". Valli a capire 'sti sceneggiatori! ;-)

Adesso riparto, ribusso, e riprevio appuntamento, vado a beccare questi due signori qua:
(Castelli e Recagno in occasione mondana di cui non saprei, per chi non li avesse riconosciuti. Il terzo in fondo, per i curiosi, è Lucio Filippucci. Il quarto, non so.) Sulla loro porta non so cosa ci sarà scritto....ma sono sicuro che qualcosa ci sarà. Forse che la stanza che mi accoglierà sarà questa qui sotto?
Non so. Ho trovato la foto su AfNews (quindi Copyright G.Goria)....insieme ad altre che sembrano rappresentare lo stesso ufficio. Per i curiosi: l'uomo che sta cercando di indottrinare credo sia Robert Beerbohm, un esperto di fumetto d'antiquariato e responsabile della mailing list Platinum Age Comics. No. Non sono onnisciente: lo so perchè tra i crediti della foto.

Comunque poi vi faccio sapere. Ho una fantastica macchinetta digitale regalo della mia fidanzata e mi sembra una buona occasione per "sbagnarla". Certo...sarò diviso tra il feticismo un pò nerd che mi porterà a fare foto anche alla macchinetta del caffè, e l'aplomb professionale che cerco di mantenere in questi casi...perchè sempre di lavoro si parla.
Bah...farò come i paparazzi. Quando meno se l'aspettano....CLIC! E immortalerò qualcosa.

Ci si sente tra una settimana e poco più. Bona to vada.

1 ott 2007

Monotavola!

Ci siamo. Lucca è ormai vicina.
Possiamo cominciare a sollevare il velo di mistero sulla tavola che apparirà sul numero 3 di Mono: una vignetta soltanto, e senza testo.
Ma vi deve bastare. Non ho certo intenzione di pubblicarla tutta, prima che abbiate comprato la rivista...;-)
L'autore risulta abbastanza ovvio, per chi ha occhio.
Si, si: è proprio lui. Rodolfo Torti.
Grande, grandissima soddisfazione. Torti è uno dei cartoonist italiani che apprezzo di più, perchè ogni cosa che ha fatto è sempre stata brillante, divertente e con un segno distintivo.
La sua collaborazione con Roberto Dal Prà, che ho avuto anche il piacere di conoscere, ci ha regalato il meraviglioso Jan Karta, ripubblicato integralmente dalla 001 edizioni.
Potete cominciare a prenotare la rivista: solo questa tavola vale il prezzo dell'acquisto ;-)

29 set 2007

JLA n. 1 (la dodicesima volta)

Io la Planeta non la capisco proprio.
Invade le edicole italiane di albetti striminziti o di volumi interessanti, ma a prezzi esorbitanti, e non riesce ad avere una via di mezzo equilibrata per proporre le sue serie.
Quando lo fa, con un onesto 64pp spillate, in cui la saga della JLA ricomincia da 1 (per la dodicesima volta...più o meno, ovvio ;-) non si degna di mettere due righe di note in cui dice come e perchè la Lega si sta riformando.
Io, splulciando il loro sito ufficiale, scopro che nei volumi che contengono le ultime saghe della vecchia incarnazione il rapporto tra i membri della Lega si è incrinato, prima per le conseguenze di Crisi d'Identità, e poi per quello che è successo in Crisi Infinita (Ps: ma dopo Crisis questo della DC sanno inventare solo Crisi?!).
Bene. Io Crisi d'Identità so, bene o male, di cosa parla, e di Crisi Infinita sto aspettando gli arretrati. Posso recuperare i dati.
Ma per lanciare il numero 1 di una serie importante come JLA potresti almeno degnarmi di riassumere (anche con la scusa di fare pubblicità ai tuoi vecchi albi, te lo consento) come e perchè si è arrivati a questo punto?! Ora vi farò qualche domanda a cui, spero, quelli tra voi che sono appassionati di DC potranno rispondermi. Io la serie JLA, come quasi tutte le precedenti incarnazioni della serie, la comprerò. E' l'unica testata DC che ho sempre seguito con piacere. Quindi, fatemi capire....

1. Come è morto per l'ennesima volta Tornado Rosso? Non mi sembra di averlo visto nelle ultime incarnazioni del gruppo. E' un evento legato a Crisi Infinita? Se così lo leggerò, altrimenti spiegatemelo.
2. Il satellite della Lega è stato distrutto. Quando? In che albo? Sempre Crisi Infinita? (maledetto servizio arretrati Planeta: tre mesi per un albo di un mese prima!)
3. Cosa è questa Lega di Detroit?! Una incarnazione "miserrima" come quella che aveva preceduto il primo rilancio della JLA negli anni 90 ad opera, se non erro, di Byrne?! Da chi era formata e chi l'ha riunita? La base era in una caverna...come la vecchia JLA di Maguire?
4. Che significa la frase "Vediamo Mister Miracle che lo fa"? Un altro orrendo errore di traduzione?! Quel bruttone è proprio MM?!
5. Cosa è il Shhhdotto??!!! Diavoli, qui in Italia l'hanno sempre chiamato Boomdotto. Non ditemi che è la versione silenziosa perchè mi metto a ridere....
6. Che fine ha fatto Martin Manhunter? Da sempre è il membro fisso di tutte le incarnazione della Lega e non si vede neanche nella copertina. E' morto o che?
7. Power Girl, una delle gnocche più stratosferiche della Dc dopo Wonder Woman. Qualcuno mi riassume le sue vere origini apparse su JSA:Classified n. 1? Vorrei levarmi i dubbi senza diventare povero.
Grazie davvero.
Un lettore disorientato che, dite tutto quello che volete, ma continua a preferire mille volte l'Universo Marvel e i suoi personaggi. E, per fortuna, anche il suo editore italiano.

21 set 2007

Più le cose cambiano....


Ci siamo. Abbiamo superato il giro di boa. Il dado è tratto. Le decisioni sono prese. La vita cambia. Abbiamo traslocato con la mente e con il cuore un'altra volta.
Molte delle mie cose sono ancora lì, in via Buazzelli a Roma, ma io sono qui, a Palermo.
E credo che almeno fino alla fine dell'anno ci rimarrò. Poi, all'anno nuovo, un salto per caricare vestigia e vestiti, e da lì non si tornerà più indietro...almeno spero. Perchè un altro trasloco e un altro cambiamento di vita mi attendono nei primi mesi del 2008. Ma sempre a Palermo. Si cambia casa e anche posto di lavoro. Si va a convivere e si apre uno studio con dei colleghi.
Certe volte l'adagio Marvel è più vero di quanto non sembra. Più le cose cambiano, più rimangono le stesse. Back to the basics, era il motto di una generazione di autori che io ho molto amato negli anni 80. E così fu anche per me. Invece di rimanere a Roma, o spostarmi chissà dove in altre città (eventualità ponderata per alcuni mesi), si ritorna a Palermo, con i suoi problemi e le sue cose belle. Lasciata con il cuore, avevo ritrovato la mia mente nella capitale. Poi siccome il cuore ha ragioni che la ragione non ha, a Palermo ci sono ritornato.
Ma non si illudano amici e conoscenti romani con cui ho condiviso bellissime esperienze in questi due anni e mezzo. Presto sarò tra voi. Faccio un salto in capitale agli inizi di ottobre. Roma sarà sempre la mia seconda "casa" e ci tornerò, per lavoro e per piacere, tutte le volte che potrò. Perchè ci sono persone a cui tengo davvero, amici veri con i quali ne abbiamo combinate di tutti i colori. Colleghi e "fratelli maggiori" che non potrò mai ringraziare abbastanza per quello che hanno fatto e continuano a fare per me. Ci si vede presto.
Ad maiora.

19 set 2007

Eruzione di Santorini...


...RAMO DI OLIVO ANTICIPA DISASTRO

Roma, 11 ott. 06- (Adnkronos) - Dopo trent'anni di infiniti dibattiti e ricerche arriva una scoperta scientifica sensazionale, che costringerà a riscrivere un pezzo della storia archeologica: l'eruzione del vulcano Santorini avvenne un secolo prima rispetto a quando si è sempre creduto, cioè intorno al 1.600 a.C. Tutti i particolari su una delle controversie accademiche più importanti della storia del Mediterraneo sono pubblicati nel nuovo fascicolo della rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore).

Tutto è cominciato dal ritrovamento di un ramo di olivo seppellito sotto le ceneri eruttive del vulcano dell'isola greca di Santorini. Un reperto prezioso in grado di riscrivere, insieme ad altri rinvenimenti, una delle storie più affascinanti dell'archeologia egea. La datazione al radiocarbonio ottenuta dall'analisi dell'albero sommerso dai materiali vulcanici, nell'ambito delle ricerche condotte da Sturt Manning della Cornell University (Usa), ha permesso infatti di arrivare a un'indicazione cronologica diretta dell'eruzione (ora 1627-1600 a.C., in precedenza 1525-1500 a.C.): esattamente un secolo prima rispetto a quando si è sempre pensato.


PS: lo sapete che alcuni ricercatori dotati di fervida fantasia fanno risalire agli effetti dell'eruzione del vulcano Santorini gli effetti delle dieci piaghe d'egitto descritte nella Bibbia?!

12 set 2007

IronMan the movie: the trailer!

In questi giorni di lavoro da capogiro e organizzazioni frenetiche di trasferte autunnali in giro per l'Italia e l'Europa, qualche bella notizia che fa staccare il cervello per pochi minuti c'è.

La prima è quella del quarto film di Indy di cui sotto, la seconda è questa: il trailer del film di IRON MAN. I miti della giovinezza tornano a vivere...e questo, per noi eterni Peter Pan, può solo fare piacere. Il trailer è emozionate. Se il film lo sarà anche per la metà, penso che uscirò dal cinema barcollando come in preda ad una solenne sbornia...

Ma questo film, più di tutti gli altri della Marvel, per me è veramente speciale e attesissimo! I miei amici di lunga data sanno quanto io sia legato al personaggio di Iron Man, forse in assoluto il mio preferito della Marvel.


Lo seguivo sporadicamente nelle pubblicazioni Corno, quando capitavo in qualche libreria dell'usato. Poi l'IRON MAN della Play Press, con l'esordio dell'indimenticabile armatura Silver Centurion, cioè l'unica rossa e bianca, che per me rimane sempre la più bella, oltre che una delle più potenti. Qui vi rinfresco la memoria.

E poi non so se lo sapete, ma negli ultimi anni la Marvel ha coprodotto anche alcuni film in animazione, due sugli Ultimate avengers, e uno su Iron Man, che prima o poi comprerò.
Anche qui c'è un bel trailer da vedere.

11 set 2007

Indy is back....greater then ever!

L'uomo con cappello sta tornando! Dopo 19 anni la quarta avventura è in fase di ripresa.
George Lucas, Steven Spielberg....ed Harrison Ford!
INDIANA JONES AND THE KINGDOM OF CRYSTAL SKULLS!
Sbaaaaavvvv... :-p

10 set 2007

Storie di biodiversità e specchi d'acqua...

Finisce l'estate e arriva lentamente l'autunno. Tempo di fiere e di uscite annuali di volumi, fumetti, strenne e compagnia a briscola. Le mie ultime mini-fatiche sono qui dentro:

Lys 7: in appendice supplemento speciale con una breve storia di 10pp sulla biodiversità, testi miei, soggetto di Katja Centomo.


Monotavola con autore di un certo prestigio. All'interno troverete, oltre tutte le meravigliose monotavole, anche un monoracconto del mio amico scrittore Salvo Toscano splendidamente illustrato da una delle giovani leve della Scuola del Fumetto di Palermo, Lelio Bonaccorso.

3 set 2007

W i supereroi made in italy!

Lo so. Gli aggiornamenti latitano.
E penso che vi manchino quei post un po' brillanti e un po' polemici che sollevavano qualche discussione. Per ora, purtroppo, nisba. Sono incrastato(1) al computer dalla mattina alla sera per finire due cose importanti e proprio non riesco a ritagliarmi mentalmente uno spazietto tutto per voi.
Avrei voluto parlare dell'ordinanza sui lavavetri...
Avrei voluto comunicarvi la mia indignazione quando ho scoperto che la Regione Sicilia spende 500.000 euro per i viaggi PERSONALI E DI PIACERE dei suoi deputati...
Avrei voluto lasciarvi una riflessione sull'ultimo numero di Martin Mystère...davvero tornato agli antichi fasti...
Ma niente! Quattro frasi messe in croce e il mio cervello si rifiutava di andare avanti.

Però stamattina con tutta la mia concentrazione vi segnalo questo albo: MASCHERE è il titolo di una miniserie supereroica di sei numeri che esordirà alla fiera del Quark Hotel a Milano con un pregevole numero zero, per la solita Cronaca di Topolinia del solito Salvatore Taormina (che cento ne pensa, cento ne fa). Gli ideatori sono Antonio Panepinto e Quirino Calderone, entrambi classe 80, entrambi appassionati del revisionismo supereroico di opere come Authority, gli Ultimates, con i loro capistipiti quali Watchmen e Il Cavaliere Oscuro. Giovanissimi autori che forse non sono stati influenzati dai ripetuti flop della Panini degli anni d'oro, e che sono passati dalla generazione degli autori giusti: quella che i supereroi li sta smontando pezzo per pezzo. La generazione degli Ellis, dei Millar, etc. E da loro hanno imparato come funzionano le cose.
Io ho letto il numero zero in anteprima e dato un'occhiata al numero 1. Pregevole e interessante. Non banale, pur sguazzando volutamente in alcuni doverosi stereotipi.
Se siete marvelzombie non potete farvela scappare.

(1) No, non è un errore: si scrive proprio "incrastato", che equivale all'italiano incastrato, e che deriva da "crasto", che da noi è il castrato, ma siccome non sappiamo pronunciare l'S-T-R cambiamo l'ordine delle consonanti.

31 ago 2007

Orgoglio Nerd!

Oggi pomeriggio, per la prima volta in vita mia, ho imbustato dei fumetti.
E non 4-5 albi perchè un pò logori o malridotti. No. Stavolta ho fatto le cose in grande.
Mi sono indebitato fino al 2015 per comprare 400 (dicasi: 400!) di quelle meravigliose -e costosissime- bustine che si trovano solo in quei fantastici luoghi deputati al nerdpride, cioè le fumetterie, e ho "protetto dall'usura del tempo" l'intera collezione di Martin Mystère!
E' una strana sensazione, devo ammetterlo. L'albetto foderatissimo e liscissimo nella sua bustina trasparente aumenta esponenzialmente l'orgoglio di possederlo, e di possederlo in buono stato, per giunta! Lo tocchi, lo sfiori, lo accarezzi e ti sembra due volte più bello di quando era "sciolto". Bocca mia taci, per carità: se Maurizio leggerà questi deliri come minimo mi leverà la parola e il lavoro ;-)
Comunque il nerd ha sempre una serie di scuse d'obbligo per giustificare questo "feticismo conservatorio". Io, invece, credo di non averne: quegli albi, soprattutto per ora, li leggo spesso, li maneggio, li sposto, li consulto (tutte cose aliene al nerd, che legge, imbusta e archivia per sempre), alcuni sentono il peso degli anni (più di 15 alcuni) e voglio conservarli al meglio.
Tutto qui. Ci sono affezionato a quegli albi, e usandoli per lavoro ho visto che alcuni stavano accusando il colpo. Adesso, anche se li uscirò varie volte dalle "sacre sindoni", per il resto del tempo saranno protetti. Ma perchè tutto non mi leva dalla testa che per la prima volta nella mia vita ho abbracciato l'orgoglio nerd?!

20 ago 2007

Considerazioni d'estate

Sono stato una settimana a Favignana.
Per la prima volta senza computer.
Per la sanità mentale mia e di Mattagirl. Secondo ferragosto in quest'isola, in quello che sembra diventerà un appuntamento rituale delle mie estati. Isola affascinante, Favignana.
Anche se ormai troppo "scoperta": la trovo sempre più affollata di turisti, bici, e ragazzini brufolosi alla ricerca di feste da sballo sulla spiaggia ogni sera. Ma se ci vivi da tanti anni sai dove rifugiarti. E io la mia guida personale, per fortuna, l'avevo ;-). Spero che tutti voi abbiate passato un sereno Ferragosto, per me da sempre giro di boa carico di allegria e di tristezza, per un'estate che dal suo apice volge verso la fine.

Una considerazione etico-sociale a margine. Il consumismo ha creato San Valentino, la Festa della Donna, Capodanno, in America Halloween, ma sta arrivando anche da noi...e adesso anche Ferragosto?! Per la prima volta in 33 anni di vita mi sono arrivati gli "auguri di ferragosto"! Dico io...ma siamo matti?! A parte il fatto di averli ricevuti da persone a me care, la cosa mi ha leggermente turbato. Quest'anno, per indolenza, non ho risposto. Vuoi vedere che se l'anno prossimo si propaga questa insana abitudine, bisognerà passare almeno 2-3 ore a fare auguri, e rispondere ad auguri, come a Capodanno?! Speriamo di no, diavoli dell'inferno!


Dopo il trauma di Bilico ho letto (anzi: divorato velocemente) Il Codice Da Vinci. Per dire che l'avevo letto. Per farmi, insomma, un'opinione diretta e non solo per sentito dire. E basta. Non ha disatteso le mie aspettative: pessimo. A parte essere scritto davvero male, e il fatto che avere visto il film ha tradito tutta la suspance del libro, il romanzo è talmente ruffiano nel trattare certi argomenti che risulta quasi ridicolo.

Su Bilico invece, se ne parlo mi viene l'angoscia. La Barbato, sapendo maneggiare certi stravolgimenti tipici del fumetto, ha scritto un romanzo che ti colpisce come un pugno nello stomaco e ti lascia una sensazione di sconfitta, come lettore, unica.
Forse eccessiva. Non so se consigliarvelo.
Per fare un paragone, è un romanzo che potrebbe piacere molto a Lorenzo, ma essere odiato da Roberto. O viceversa. Un romanzo che ti lascia in Bilico fino alla fine, per decidere se vorrai amarlo alla follia o odiarlo a morte. Un romanzo che certamente non lascia indifferenti.

Adesso sto leggendo Le Fantastiche avventure di Kavalier & Clay di Michael Chabon: un libro considerato meraviglioso da tutti quelli che l'hanno letto; un libro che ogni appassionato di fumetti dovrebbe leggere perchè parla, in qualche modo, delle origini di Superman.

E poi, rivoluzionando la mia scaletta, leggerò un libro che:
- è degno di un episodio di Martin Mystère;
- è un caso di archeologia editoriale;
- è il primo romanzo italiano di fantapolitica;
- è il primo "collettivo autoriale" della storia della letteratura;
- è pazzescamente moderno pur nella sua anzianità;
Il tutto condensato nell'immagine di cui sopra.
Buona lettura e buoni scampoli d'estate a tutti voi!

10 ago 2007

Letture estive!

Ho finito di leggere Mater Terribilis, una delle ultime fatiche di Valerio Evangelisti, che langueva da troppo tempo sul mio comodino.
Questi ultimi romanzi del ciclo di Eymerich sono davvero tosti: ci vorrebbe una laurea in filosia e metafisica per apprezzarli al meglio.
Ma il fascino delle avventure sospese tra storia, magia e fantascienza di Eymerich è indiscutibile. Sto leggendo tutto di questo autore, e continua a stupirmi per la complessità delle trame, per la scrittura dotta e a tratti quasi anacronistica ma sempre efficace e mai pedante, i personaggi delineati con una chiarezza sorprendente. Un vero autore di fiction, con un universo letterario ben delineato e una personalità letteraria (di stile e di trame) unica. Un autore come ce ne sono pochi in Italia.
Ecco cosa dicono di lui: "Verrà un tempo in cui l'opera letteraria di Valerio Evangelisti sarà oggetto di saggi accademici. A tutti gli effetti Valerio è uno dei più straordinari narratori europei del nostro tempo. Uomo di incredibile cultura e di stupefacente inventiva, riesce ad amalgamare generi, tematiche e modelli quasi antitetici e a plasmarli in un'unica entità narrativa di perfezione pressoché cartesiana." (di Alan D. Altieri, dalla prefazione di Anime Nere, Mondadori 2007)

Poi ho iniziato e finito (per riprendermi dalle fatiche mentali) Nonostante Clizia, del buon vecchio Andrea G. Pinketts, altro autore italiano che ammiro incondizionatamente. Non sempre al massimo delle sue possibilità, ma sempre con una carica inventiva letteraria e soprattutto di prosa unica nel suo genere. Il Bergonzoni della letteratura italiana. Anche quest'ultimo romanzo non mi ha deluso: divertente, affabulatorio, con uno spiccato "senso della frase". Riflessivo e quasi lapidario nel dare risposte a grandi dubbi della vita, e anche capace di strapparti delle sincere risate. Mi mancano tanto le apparizioni fumettistiche del suo personaggio, Lazzaro Santandrea, sulle pagine di Lazarus Ledd. Capone sapeva farlo parlare perfettamente.


Adesso sto leggendo Bilico, di Paola Barbato. Per ora mi sta piacendo molto. In questo romanzo c'è tanto dell'universo interiore della Barbato.
Se avete letto i suoi DD o il suo blog, ve ne accorgerete subito. Personaggi in bilico, appunto, tra sanità e follia, tra ossessione e psicosi. Una trama thriller angosciosa e cruda, ma con un tocco di romantica follia come solo una donna può dare. Continuo la lettura e vi faccio sapere.

In attesa sul comodino: Anansi Boys di Neil Gaiman, Picatrix di Evangelisti, Kavalier & Clay di Chabon, La Voce del Fuoco di Alan Moore. E' dura, ma ce la posso fare. Se non ne approfitto in questo mesetto di quasi relax la mia media annuale di libri letti se ne va a quel paese.

5 ago 2007

Bestie! Non loro. VOI!




Potrei parlarvi di giorni festosi, con amici venuti a trovarmi da Roma, di una settimana di vacanza a Favignana, ma proprio non me la sento. In questo periodo ho fatto parecchi chilometri in autostrada e ho visto tante...TROPPE carcasse di animali sul ciglio della strada.
Un paio di volte ho assistito, forse, a delle scene di abbandono. Metto il forse perchè non lo so. Non ne sono sicuro. Ma mi auguro che se così è stato a quei CRIMINALI gli siano andate le vacanze sottosopra. Perchè ricordiamocelo: abbandonare animali è un CRIMINE!

SuLa riflessione sull'egoismo e sull'aridità di certe persone che abbandonano il loro cane, gatto, o altro animale, per potersi spendere le loro "meritate" vacanze, nasce spontanea. Ma poi...meritate perchè?! Al prezzo della vita di un animale che vuole solo un posto dove dormire, mangiare e un pò d'affetto?! Perchè ti da fastidio? Ti innervosisce? Tua figlia lo voleva e adesso non gliene sbatte niente? Bene. Scusate il cinismo, ma prima di abbandonarlo perchè non lo tolleri più, IMPARA AD ADDESTRARE IL TUO CANE, e non trattarlo solo come una bestia da salotto, buono e bravo quando fa le feste, e menandolo in tutti gli altri casi!
Hai delle responsabilità quando te le prendi in casa, perchè è un essere vivente che dipende da te. Come quando ti nasce un figlio. E allora ASSUMITELE queste responsabilità!

E poi dico: ma perchè cazzo abbandonarli proprio in autostrada?! Nel tuo schifoso egoismo non riesci neanche a prenderti il tempo per lasciarlo in qualche bosco, in qualche strada di campagna dove magari potrebbe trovare altri cani, in qualche canile pubblico.
No! In autostrada! Dove muoiono travolti, dilaniati, infelici. Provocano incidenti. Uccidendo altre persone. Quindi, in fondo, non esagero se in qualche modo sei colpevole di OMICIDIO colposo. Schifo di civiltà dei consumi, dei feticci e delle mode senza nessun rispetto per il mondo che ci circonda. Schifo.

Non abbandonare il tuo cane. Perchè se lo fai la bestia SEI TU. Non lui!

16 lug 2007

Buona estate...e buon lavoro!


Per chi non lo sapesse sono a Palermo dagli inizi di giugno.
Per riprendermi da un inverno piuttosto "pesante", per stare vicino alla mia fidanzata, per rilassarmi e trovare nuove energie, nuovi stimoli e nuove idee, per leggere al fresco del mio eremo in collina i molti libri arretrati, per finire di scrivere quelle cosine che tenevo in sospeso sulla scrivania del mio computer da troppo tempo. Invece...quasi niente di tutto ciò è accaduto. Anzi, è proprio il contrario.

Un mio ritorno silenzioso nel mondo della pubblicità (forse da queste parti annunciato, ma il primo a non crederci ero io.
Brevi periodi di vacanza che sono stati più stancanti di molte giornate davanti al computer a scrivere.
E soprattutto un lavoro improvviso dietro l'altro.
Alcuni sono particolari, c'entrano poco o nulla con il fumetto, e non li posso dire. Altri si. In realtà era una notizia di Febbraio, ma non c'era stata occasione per renderla ufficiale.
Insomma, ho scritto una cosina per quel personaggio che vedete lì sopra. Una cosina, non esaltatevi. Spero solo sia solo una PRIMA cosina. Seguita, spero, da tante altre cosine. Comunque questa "cosina" la trovate nel numero di Agosto.

Per il resto, come sempre, incombono nella mia mente nuovi soggetti per Martin Mystère (che vi assicuro sono un mestiere a parte, per quanto sono complessi da scrivere).
Poi c'è la tavola per Mono 3 che, diavoli dell'inferno!, sarà disegnata da un signor autore bonelliano (ma non solo!). E se leggete bene tra le righe...vi ho anche dato un indizio ;-)
Poi c'è un provino rimasto al palo per i motivi di cui sopra. Le sceneggiature di prova per i miei due (per ora e per parecchio tempo) progetti per la Francia, e qualcos'altro che dimentico.

Meno male che quest'anno il caldo, a parte quella torrida settimana, tarda a venire...

24: quarta serie.


Sarà che è passato l'effetto novità. Sarà che non riesco più a seguirla con costanza, ma questa quarta serie non mi sta proprio prendendo. Dopo i frenetici episodi iniziali della liberazione del segretario, e alcuni passaggi ad alto tasso di conflitto tra personaggi (generalmente il motore che muove serie corali come questa), l'andamento di questa serie mi sta deludendo.
Jack è sempre più messo da parte, nel senso di tempo in cui è in scena e in azione, le trame "spy-soap" all'interno del CTU mi cominciano a stancare, i colpi di scena, ma quelli seri: stravolgenti e inaspettati tipici della prime due serie, mancano.
Insomma, a questo punto meglio un onesto e ben fatto episodio di NCIS, che di colpi di scena veri e duri, pur essendo una serie a trame verticali e non orizzontali come 24, ne riserva sempre parecchi.
Voi che ne dite?

13 lug 2007

Sogni che "turbano" le mie notti...

Ieri notte ho sognato Lorenzo.
Non nel senso che immaginate voi.
Ero con Pongio e incontriamo Lorenzo mentre passeggiavamo su un porto, o comunque in qualche ambiente vacanziero. Lui mi dice che è tanto che non mi faccio sentire. Poi mi chiede come mai non gli faccio più leggere qualche storia, ogni tanto.
Sento che me ne ronza in testa una, la metto in ordine, (Nel sogno si, ma per filo e per segno! Solo che adesso non la ricordo completamente più...) lo raggiungo e gliela racconto, forse in maniera troppo sbrodolata e poco convincente. Ero emozionato come un wannabe: come se gli parlassi per la prima volta (che invece è stato più di dieci anni fa, ai tempi di Arthur King). Inconsciamente, anche nel sogno, avevo capito che quella storia non era un granchè. Lui mi dice che la storia non lo convinceva (ovviamente), ma di farsi sentire se me ne veniva in mente qualcun altra.

Poi, chissà perchè, mi viene in mente che non visito da parecchio tempo il sito delle Tigri di Carta. Sempre nel sogno mi collego e guardo un episodio....che non esiste (questo lo ricordo)!
Un episodio che ha come protagonista Babbo Natale, il quale era sparito e tutti i doni che doveva consegnare la notte dopo in Italia erano ammassati in un vecchio magazzino di Roma.
I suoi gnomi erano stati ipnotizzati da un sordido Man in Black corrotto, a cui da tempo passavano doni e informazioni in cambio di favori politici e sindacali (il sindacato degli gnomi è un pò bistrattato nonostante la sua importanza...come quello dei fumettisti ;-).
Gli stessi gnomi, sotto ipnosi regressiva, avevano convinto il loro boss che avrebbero fatto tutto loro quel Natale, e mandano Babbo Natale a godersi una vacanza premio in qualche isola tropicale. Lo vediamo steso su una sdraio all'ombra di una palma, con i suoi favolosi boxer bianchi e rossi, mentre sorseggia un cocktail.
Il piano del Man in Black era chiaro: deludere i bambini, incrinare il mito di Babbo Natale, e poi sostituirsi a lui, portando carbone e altre cose cattive. Se i bambini smettevano di credere a Babbo Natale fin da piccoli, lui avrebbe avuto a disposizione un esercito di increduli e cattivi mocciosi, che avrebbe potuto usare per "distruggere" tutte le creature fatate. Come Pippo con Nocciola per intenderci: Pippo non crede alla magia, quindi con lui la magia non funziona.
Ma Enea e Ugo riescono a fare uscire dall'ipnosi uno gnomo appena in tempo per farsi dare le indicazioni su dove sia nascosto Babbo Natale. Si dividono. Una squadra corre a recuperare Babbo Natale, Enea e Ugo si occupano di fermare il Man in Black. Lo trovano nel magazzino intento a smontare, rompere e distruggere tutti i doni.
Lo affrontano, ma lui non vuole cadere. Colpo di scena: sotto le sembianze tutte umane del Man in Black si nasconde, nientepopodimenoche, il cattivo per eccellenza: l'Uomo Nero!
Enea e Ugo sono in difficoltà, ma poi a Ugo viene un'idea!
E mentre lascia Enea a disquisire di filosofia magica con l'Uomo Nero per distrarlo, Ugo cerca tra i regali quello che lui aveva chiesto a Babbo Natale: la spada laser Jedi. La trova, ma deve potenziarla con il "vibroscopio", l'aggeggio che serve a mostrare le creature magiche su questo piano della realtà, per renderla abbastanza potente da fermare l'Uomo Nero.
Alla fine, con un fendente ben piazzato, Ugo riesce a trafiggere l'Uomo Nero, che indebolito da tanta luce non può fare a meno di scomparire, ritornando nel suo piano di realtà a leccarsi le ferite. Entra Babbo Natale, recuperato dagli altri agenti, e rimprovera Ugo: non si aprono i doni prima della mezzanotte. Ugo risponde: "£$%&?//&&%$£: questo è il ringraziamento per averti salvato il business?!". Enea trema: le creature magiche sono molto suscettibili e non si può mai sapere come reagiranno alle provocazioni.
Stacco. Enea e Ugo sulla slitta che calano i doni dai camini, mentre Babbo Natale continua a godersi la sua vacanza nell'isola tropicale. Enea vuole dire qualcosa, ma Ugo lo zittisce: la sua spada Jedi è finita ad un altro bambino, gli gnomi sono in sciopero perchè le promesse di straordinario natalizio fatte dal Man in Black erano fasulle, Babbo Natale è in vacanza, e a loro tocca sempre il lavoro sporco. Comincia a pensare che lo stipendio delle Tigri non sia abbastanza per le rogne che devono affrontare....
Fine.

PS per Lorenzo: lo so, le psicologie non sono proprio quelle descritte nel sito, ma alla fine è tutto un sogno. E si sa, nei sogni tutto è possibile...e permesso. Se ti piace, usala pure.

4 lug 2007

24 HIC: una storia indegna....

Finalmente Ettore ha mantenuto la sua promessa.
Tutte le storie realizzate per la maratona fumettistica sono online e scaricabili.
Questo è il nuovo sito della 24HIC.
C'è anche la mia indegna storia. Attenti: è veramente indegna ;-)
Comunque mi sono divertito come un pazzo a crearla, adattandomi a quello che trovavo.
Ne è venuto fuori un mega-collage pulp noir che mi ha messo i brividi a rileggerlo.
Il titolo? Tutto un programma: 24 ore ovvero...la vita segreta delle donne.
Bisogna leggerla per capire che razza di follia ho fatto ;-)
Spulciatevi comunque tutto il sito e scaricatevi le storie: ce ne sono di davvero magnifiche!
Solo un'ultima cosa. Abbiate pietà di me....;-)

1 lug 2007

A Girl Called Johnny - The Waterboys


Di recente ho seguito con un pò di disattenzione (lo ammetto) una recente polemica "seria" che si è scatenata sul blog di Fabrizio. I pro e i contro dell'uso del sax (ma io direi dei fiati in generale) nel rock. L'argomento mi tocca molto da vicino. Perchè?! Vengo e mi spiego...
Due tra le mie band preferite utilizzano il sax spesso e quasi come marchio di fabbrica nelle loro composizioni. Una è l'apprezzatissima DMBand, l'altra i misconosciuti (almeno in Italia) Waterboys, che seguo dal loro esordio, credo nel 1985 (alcune notizie qui, il sito ufficiale invece qui). E il video che vedete è tratto proprio da un brano del loro primo album, Waterboys. Qui il sax è parte della melodia, e la canzone non sarebbe la stessa senza di esso.

Preciso anche che entrambi i gruppi usano con convinzione un altro strumento che, per certi versi, è considerato lontano dal rock: il violino. Anche se, forse, è limitativo definire il sound di entrambe le band "rock". Sia i Waterboys che la DMBand sono gruppi che mescolano moltissime sfumature nelle loro composizioni: dal blues al folk, per dirne due facilmente individuabili in entrambe.
Per fare un esempio italico, non dimentichiamoci che le migliori canzoni della PFM, oltre che il pluriosannato album della tournee con De Andrè, hanno nella presenza del violino un elemento portante dei loro arrangiamenti (Mauro Pagani: un nome, una garanzia). Qui forse etichettare la band nostrana è più facile: la PFM è una rock band che suona progressive, quel movimento che puntava proprio all'inserimento di suoni "non canonici" nelle composizioni. Vedere i Genesis, il flauto inconfondibile dei Jethro Tull, il Concerto Grosso dei New Trolls, etc. Forse la DMBand si avvicina molto a questo genere di rock che io, se non si fosse capito, adoro. Un genere che invece si scontra con i puristi del sound duro e puro del rock, fatto solo di chitarre, bassi, batterie...con qualche concessione alle tastiere Hammond.

Io sono a favore dell'uso dei fiati e degli strumenti a corda nel rock. Nello specifico perchè le band prediligono proprio il sax e il violino? Perchè, secondo me, rispondono ad una precisa esigenza "musicale" dei gruppi rock: il forte impatto melodico e la possibilità di grandi assoli e virtuosismi. E sono proprio questi assoli e virtuosismi ad accompagnarmi in molti momenti della giornata. Sound a palla nelle orecchie (spesso in cuffia) mentre scrivo: questo mi dà la carica emotiva necessaria e, soprattutto, la sensazione di "staccarmi" dal mondo per entrare dentro la storia che sto scrivendo.

Io amo questo tipo di rock. Potente e melodico nello stesso tempo. Coinvolgente ma non martellante. Dalle sonorità ricche, ma non "pesanti". Avvolgente a livello emotivo, prima che sonoro. Un rock che per certi versi assomiglia tanto al blues, che è il genere che in assoluto prediligo. E forse questi gruppi hanno nella loro anima musicale molto più blues di quanto non vogliano ammettere. Perchè il blues non è un genere musicale...è un colore dell'animo. O sei blues dentro o non lo sei. Difficilmente lo puoi diventare.

Ad maiora.

23 giu 2007

Io vado...


Poi torno, tranquilli ;-)
E mi porto anche il lavoro appresso, cose di pazzi :-O
Ma ho una consegna mercoledì.
Ci si rivede, comunque, più abbronzati e dimagriti tra qualche giorno.
Ciao!

20 giu 2007

Letture d'inizio estate.

(Era Panini vs Planeta Round 1 part 2 ma, perdonatemi, per ora sono talmente concentrato su alcuni lavori che non riesco a stare lì a disquisire).
Ecco tre volumi consigliatissimi da leggereper rifugiarsi da questo solleone, magari a tarda sera, nella vostra comoda poltrona posizionata sotto il vostro amato condizionatore polare:

1. AVATAR SPECIAL 1: IN NINE NIGHTS (Baldanza, Campidelli, Daidone)


Avatar
è stata una serie bella, innovativa, con dei personaggi ben caratterizzati e con una trama articolata e mozzafiato. Risente ovviamente del fatto di essere una provaprima per molti (la mia amica Rossana come sceneggiatrice, e anche parecchi dei disegnatori), ma è stata una miniserie molto al di sopra delle media tra quelle pubblicate da Salvatore Taormina. Lo Special 1 conferma tutte le aspettative della serie regolare. Ambientato nella New Orleans dopo l'uragano cronologicamente prima della serie stessa, lascia spazio al voodoo, alle sette, alla disperazione di una città abbandonata a sè stessa. Una lettura avvincente e molto d'atmosfera (ottima prova della colorista). Consigliata come lettura sotto l'ombrellone. In fumetteria, solo su richiesta però.




2. 100 % MARVEL: NEXTWAVE AGENTI DI H.A.T.E. (W. Ellis, S. Immonen)

Una delle serie Marvel non solo più divertenti, dissacranti e spassose che abbia mai letto. Ma anche graficamente strepitosa (Immonen è un mito: qui la prova) e con una trama che, pur nei suoi paradossi e stereotipi, è avvincente. Per chi è della parrocchia che ogni tanto 'sti supereroi dovrebbero smetterla di prendersi così sul serio.
Bestseller Panini di questi ultimi mesi (sparisce alle fiere e dalle fumetterie), e strombazzata in tutti i siti di critica è stata una rivelazione per molti. Me compreso, che non mi fido quasi mai delle "recensioni" o dei gusti del pubblico toutcourt.
Per avere un'idea: cinque supereroi dimenticati della Marvel (Photon, Elsie Bloodstone, Machine Man, Boomer di X-Force, e un fantomatico Capitano, creato per l'occasione) sono agenti di una agenzia, l'HATE, che viene finanziata con soldi sporchi. Loro si ribellano e il loro capo entra in crisi nervosa. In mezzo Fing Fang Foom, uomini pterodattili, peluche assassini, etc.


3. MARTIN MYSTERE n. 291: IL CODICE CARAVAGGIO (Castelli, Caluri)

Ottima storia. Ottimi disegni. Che per i tempi che corrono non è poco. Ne parlo non perchè MM è il mio personaggio italiano preferito, e quindi la mia capacità di giudizio è abbastanza falsata, ma perchè è uno di quegli albi che potrebbero piacere a chi fumetti ne mastica pochi, e magari è appassionato d'arte. Una sceneggiatura brillante, in stile Castelli al 100%, che ti fa godere l'albo senza fatica; i pennelli di quel Caluri che con Don Zauker sta facendo incetta di premi in tutte le fiere del fumetto.
E sopratutto un bel mystero italiano che riguarda uno dei pittori più amati dalla critica e dal pubblico. Come spirito è proprio un anti-Codice da Vinci. Come trama scoprirete che ha anche un pizzico di parentela con il più famoso codice.
Ma la parentela la lascio scoprire a voi leggendo l'albo.
Bye.

19 giu 2007

Certe volte Goria ha proprio ragione....

Riporto da Afnews:
"Come contrastare lo strapotere mediatico delle Winx, potrebbero essersi chiesti in casa WITCH... La risposta è stata: cambiamo look! Diventano così più "fashion" le streghette della Disney, coi consigli delle lettrici e l'aiuto degli allievi dello IED Moda Lab di Milano. Nel Look Book in edicola il 19 giugno 2007 tutto ciò verrà esplicitato, anche con una storia dal titolo emblematico "Cosa mi metto oggi?". A me continuano a piacere di più, parlando di fumetti per ragazzine (citando solo due esempi ben diversi fra loro, uno italiano e uno francese), Valentina Melaverde di Grazia Nidasio (che era capace di raccontare la vita vera di bambine e preadolescenti, quella che scorre per le strade e quella in casa, i veri problemi, piccoli e grandi, dalle cotte alla scuola, senza peli sulla lingua, in modo divertente, intelligente e toccante), o Yoko Tsuno di Roger Leloup (la giovane giapponese esperta di elettronica, capace di vivere avventure degne di questo nome, mantenendo sempre in primo piano le sue doti femminili di comprensione, amicizia, protezione dei più deboli, intelligenza ecc.). Tutta questa necessità di blandire le giovani consumatrici puntando sui vestitini scosciati delle Winx o sulla neo-fashion delle WITCH, mi lascia molto, molto perplesso, preoccupato e anche un po' irritato. Perché sono padre e nonno, e ci tengo al futuro della nostra progenie."

NDA: Ma lo sapete che mi ci sono veramente ritrovato in questa riflessione?! E' ovvio che al giorno d'oggi Valentina Melaverde non durerebbe un numero in edicola, ma forse sarebbe anche giusto non alimentare a tutti i costi il gusto fashion "scosciato" di queste giovani ragazzine. Penso a Lys. Molto più discreto come look, ma non per questo meno accattivante e personale. Non voglio fare il bigotto, ma...est modus in rebus. Voi che ne pensate?

18 giu 2007

The Illusionist

Bel film The Illusionist. Davvero bello. Trama ingegnosa, atmosfera e fotografia affascinanti, cast ottimo. Definito "A supernatural mystery that combines romance, politics and magic".
Per non perdere l'abitudine di fare analisi che hanno molto a che fare con il mio mestiere, potrei spendere due parole sul finale "a sorpresa". Ma questi tipi qua esprimono appieno e meglio di me le poche perplessità che potrebbero comunque nascere vedendo il film (che ovviamente vi invito a leggere DOPO avere visto il film).
Non aspettatevi nulla di simile a The Prestige. In comune c'è solo l'idea di un mago, un illusionista per la precisione, come protagonista. Il film è tratto da un racconto di Steven Millhauser. Vedetelo assolutamente. Secondo me ne vale la pena.

17 giu 2007

Dancing....














Sì, sono sempre più distratto
e anche più solo e finto
e l’inquietudine e gli inchini
fan di me un orango
che si muove con la grazia
di chi non è convinto
che la rumba sia soltanto
un’allegria del tango

(Paolo Conte, 1995)

13 giu 2007

MAC or PC? Raptime!

Ehi, Rrobe! L'hai visto questo?!
Meraviglia delle meraviglie per ogni Macfan. Qui il link dell'articolo con il testo integrale.

12 giu 2007

Ancora attesa per BN!#7...purtroppo!

Annunciato per Marzo 2007. Poi Maggio. Adesso Luglio.
Ancora due mesi di attesa per il prossimo (e ultimo numero...forse) di BrandNew: la coraggiosa ma sfortunata rivista di fumetti 100% made in italy della FreeBooks.
Forse l'avevate dimenticato, ma non c'è di che averne colpa: l'ultimo numero è uscito a Lucca 2006!

In questo numero, come forse ormai pochi ricorderanno, uscirà l'ultimo episodio di Jek Vans. Serializzato in più episodi del previsto (5 invece di 3) per nostri motivi personali, con questo ritardo pazzesco della rivista stiamo pagando i nostri "delitti" con il probabile oblio dei lettori (pochi) che ci avevano seguito. Chi starà ancora aspettando di leggere la conclusione della space pirates opera mia e di Gianluca? Pochini, credo.

Quindi siete invitati a battere le edicole, durante le vostre scampagnate a mare, per comprare l'ultimo numero della rivista e godervi le ultime, appassionanti pagine di...JEK VANS! Azione, colpi di scena, poesia e dramma, nella saga avventurosa di cui sono più orgoglioso. Dopo una corroborante lettura tornate qua e lasciate una prece a favore di una ristampa in volume della storia.
Gli autori cordialmente ringraziano per il sostegno.
Manlio & Gianluca