5 set 2005

Due parole su Enzo Baldoni scritte da me.

Ho visto sul sito di Comicus l'accorato ricordo a firma di molti autori di fumetto italiani, e anche io ho voluto prendere la palla al balzo per scrivere un mio pensiero su di lui. E Marco Rizzo mi perdoni se lo metto nel mio blog invece che su Comicus, come gli avevo promesso un pò di tempo fa.

Io Baldoni lo conoscevo. Professionalmente parlando, s'intende. Anche io ho lavorato in pubblicità, per cinque lunghi anni. E lui, insieme a pochi altri, era davvero uno dei miei punti di riferimento. Quando in agenzia si faceva una campagna io dicevo sempre: "Facciamo una cosa stile Balene!". Poi, ma solo dopo, ho scoperto che quest'uomo era molto più vicino a me di quanto non credessi: i fumetti tra le sue grandi passioni (come molti pubblicitari), traduttore di Corto Maltese, di Linus e di altre cose. Quello che ha portato la striscia di Donnesbury in Italia. Inutile dire che quando ho visto al telegiornale la notizia (un anno fa, ormai) del suo rapimento prima, e della sua morte poi sono rimasto davvero sconvolto. No. Sconvolto non è la parola esatta. Schifato. Ecco, schifato è meglio. Quando seppi che era stato ucciso, con un nodo in gola dissi a me stesso: "Ma perchè proprio lui, cazzo?! Ne liberano e pagano per decine di ostaggi e invece lui...".

Non amo essere retorico e non riesco a esserlo neanche troppo quando scrivo così di getto. Da quando ho cominciato a leggere quello che scriveva nei suoi diari di guerra, nel suo sito, l'ho cominciato ad ammirare. Più di quanto già no lo facessi. Diciamocelo pure: il fumettista non è solo un mestiere pigro...è anche un po' vile. Tranquillo nella tua stanzetta, te ne frega ben poco (o comunque ti sfiora solo sottilmente la coscienza...) di quello che succede fuori dalla finestra. Beh, io mi sono sentito un pò così. Scrivo fumetti. Faccio intrattenimento. Ma cosa faccio...non dico per cambiare, ma almeno per aiutare questo schifo di mondo in cui viviamo?! Un cazzo. Speriamo sempre che ci sia qualcuno migliore di noi che faccia qualcosa. E quando qualcuno di questi uomini migliori ci lascia pure la vita, come la mettiamo?!
Mi vado a fare un drink con Marco Rizzo e gli dirò che ho scritto queste righe. E poi me ne faccio un altro per cercare di dimenticare quanto siamo bravi a parlare e scrivere ma non a fare, noi fumettisti. E poi mi darò due schiaffi...

2 commenti:

nerosubianco ha detto...

parole sante Manlione! parole sante!

Marco Rizzo ha detto...

bellissimo pensiero.
grande.