27 set 2005
Come riscoprire Andrea Pazienza.
Tra le molte cose che ho fatto in questi giorni di cui non vi ho ancora parlato, la più importante è stata sicuramente quella di andare a visitare la Mostra di Andrea Pazienza al Vittoriano. Splendida. Splendida. Splendida.
Io non conosco bene l'opera di Pazienza, ma in questa galleria, partendo dai schizzi di gioventù, fino ad arrivare ai magnifici quadri dei tardi anni 70, ho capito che quest'uomo era un genio. Un artista eclettico, poliedrico, sperimentale, e anche un po' fanciullino, per come riusciva a stupirsi delle piccole cose e trasmettercele con tutta la loro dirompente ovvietà. Questo è quello che viene fuori sopratutto dalle tavole e dalle vignette di satira. Ma anche la cattiveria...la crudeltà cinica e metropolitana delle storie di Zanardi, il ragazzo che tutti noi benpensanti avremmo detestato al liceo...solo perchè non avevamo la sua stessa libertà (anche di autodistruggersi, sia chiaro). Tutto questo mi ha trasmetto delle sensazioni davvero...contrastanti. Ammirazione. Rammarico per non conoscere a fondo la sua opera. Distacco dalle sue scelte creative controcorrente. Forse solo umile riconoscimento di un genio.
La mostra è una raccolta di opere forse tra le ricche che siano mai state esposte. C'erano persino le cover originali degli LP di grandi cantautori, come Vecchioni, o i mitici numeri de "Il male". Insomma di tutto di più. E' anche vero che come tutti i grandi geni maledetti ci ha lasciato troppo presto...e questo ha contribuito ad aumentarne il mito. Ma se fosse vissuto ancora molti anni, sarebbe andato ancora dritto per la sua strada come ha sempre fatto. Di questo ne sono quasi sicuro, perchè, di tutta la mostra, la cosa che mi ha colpito di più è stata una frase dipinta su un suo autoritratto. Una frase che rappresenta il simbolo esasperato del nostro mestiere. Una frase che, forse da domani, mi stamperò su un foglio da attaccare sopra il computer. Questa frase....
"Non sarà la paura della follia a costringerci a tenere a mezz'asta la bandiera dell'immaginazione."
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1 commento:
sigh sob sono commossa
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