30 dic 2008
Anno nuovo, vita nuova!
Tavola 1, 2, 3: nuovo look! Come dicevo: anno nuovo, vita nuova! Questi i miei buoni propositi per l'anno che verrà! Il resto lo scopriremo insieme...
24 dic 2008
Auguri 2009!
16 dic 2008
La sindrome dei numeri 1!
Quando arriva in edicola il numero 1 di una nuova serie italiana (bonelliana-bonellide, per essere precisi), spero sempre che mi inchiodi alla lettura e mi faccia affezionare fin dal principio. Cosa, ahime, sempre più difficile. La novità più significativa dell'ultimo periodo rimane, secondo me, il Volto Nascosto di Gianfranco Manfredi. Ma quest'anno molte case editrici si sono date appuntamento a Lucca per sfornare le loro novità: sia Bonelli, che "bonellidi". Andiamo a vederle...
L'INSONNE: Un nuovo inizio per la saga di Di Bernardo e Matteuzzi.
Consideriamo questa "recensione" un fuori concorso: infatti L'Insonne 1 della Edizioni Arcadia è in realtà il numero 11 della serie interrotta dalla FreeBooks. Serie che ho seguito fin dal numero 0 con sempre grande entusiasmo, forse per certe atmosfere "martinmysteriane", ma anche per la capacità di dipanare intrecci a lunga scadenza, che finalmente in questo numero 11 stanno per venire al pettine. Infatti ho apprezzato molto il senso di predestinazione che aleggia in tutta la storia. Desdy capisce che c'era una ragione in tutto quello che le è successo di recente. E poi, finalmente, il riassunto con tutti i riferimenti ai numeri precedenti e le note all'interno dell'albo che rimandano agli altri albi. Adesso mi sono fatto un'idea più chiara della grande matassa narrativa storica alla base della saga di Desdy Metus. Ma avrebbero dovuto cominciare a farlo prima, non nel restart. Poveri i nuovi lettori, dico io. Ottima la veste editoriale. Spero di riuscire a vedere i rimanenti due o tre episodi prima della pensione.
DAVID MURPHY 911: Il nuovo blockbuster di Roberto Recchioni.
Roberto Recchioni sa cosa significa confezionare un "prodotto" fumettistico. E quindi con un'idea semplice, ma non per questo non forte, confeziona questo albo all'adrenalina che strizza l'occhio (forse tutti e due a dire il vero) a John MacLane di DieHard. Ma secondo me è troppo "prodotto" e poco "fumetto". Se serie come Magico Vento stregano pubblico e critica, non capisco una serie come David Murphy 911. Secondo me, è una serie che stancherà presto. Vorrebbe essere un blockbuster, ma secondo me si rivelerà un boomerang. E da Roberto, che ha una fortissima coscienza del seguito che ha tra i lettori, mi aspettavo una prova che stupisse i suoi fedelissimi e magari facesse ricredere i suoi detrattori (non io, per carità). Comunque non credo che la continuerò...magari vado a leggere gli altri albi a scrocco in fumetteria ;-)
TRIGGER: la nuova idea di Ade Capone.
Anche questa una miniserie. Capone lo apprezzo molto più di Roberto, devo ammetterlo, perchè con il suo Lazarus ha saputo percorrere idee e percorsi del fumetto molto prima di altri. L'idea c'è anche qua, e si vede fin dalle prime pagine. Le premesse ci sono, la storia si fa leggere ma i momenti di "deja-vu" sono tanti. I disegni non sempre all'altezza, devo dire, ma comunque sempre professionali. A sensazione è la struttura che non mi finisce di convincere. Quattro episodi dedicati ad ognuno dei protagonisti, e poi un numero finale in cui si intrecceranno. Temo che andrà incontro alla maledizione dell'italico fumetto, che se non sbatte il nome di un personaggio in copertina non tira lettori neanche se dentro ci sono capolavori. Va bene la storia corale, ma il sistema adottato secondo me destabilizza il lettore. Avrei tentato un intreccio più fitto per fare interagire i personaggi all'interno degli albi. Ma sono fiducioso. La seguirò senz'altro.
LILITH: il nuovo fumetto di Luca Enoch.
E non ho usato la parola fumetto a sproposito. Solidamente ancorato nella tradizione delle regole bonelliane, come sempre Enoch gioca tutte le sue carte per emanciparsi dalle stesse, e far si che le serie con il suo nome non siano solo "serie Bonelli", ma serie di "Luca Enoch". L'albo a me è piaciuto tantissimo. L'ambientazione durante la Guerra di Troia, la violenza selvaggia della protagonista mai gratuita ma funzionale al racconto, il suo destino nei flashback provenienti dal futuro, la definizione dei personaggi, e poi quel finale...quell'ultima tavola che ti fa capire come un personaggio che avevi forse snobbato per tutta la storia si rivela come il più importante di tutta la Storia (si, con la maiuscola). In più mi piace molto l'idea della "viaggiatrice del tempo" (un tema narrativo, ancora oggi, ricco di potenzialità): ogni albo un periodo storico e un'ambientazione diversa, con personaggi quindi sempre diversi. Insomma, un altro bel colpo della Bonelli, che continua a rinnovarsi alla grande, secondo me. E grande Enoch, ovviamente, che continua ad essere uno degli autori che seguo con interesse sempre crescente.
Giovani talenti crescono...
Il mio terzo anno alla Scuola del Fumetto è pieno di giovani abbastanza talentuosi.
Ad alcuni di loro dovrei tirare le orecchie per l'approccio mentale che hanno verso il fumetto...o meglio, verso il LORO modo di voler fare fumetti...ma credo che certe cose le capiranno affrontando le avverse traversie di questo mestiere.
Intanto è capitata l'occasione di fare una storiellina con uno di loro, il bravo CIROLMO, del quale vi invito a visitare il blog. Un stile grottesco che deve molto ad Andrea Domestici e anche al mitico Zalozabal (di cui ho parlato in tempi non sospetti con il suo meraviglioso Genetic Grunge QUI), ma con qualche ingenuità in più, ovvio. Ma come si dice da queste parti: il ragazzo si farà...non sappiamo di cosa, ma si farà!
Ah...volete sapere di cosa parla la storia e dove uscirà?!
Parla di infermiere teutoniche e robot malconci. Leggermente erotica, ma con sobrietà.
Pubblicazione nel 2009. Il resto delle notizie strada facendo.
12 dic 2008
10 dic 2008
Più le cose cambiano...
La Marvel per anni ha giurato e spergiurato che Capitan Marvel sarebbe stato per sempre "morto e sepolto". Eppure, alla fine, hanno resuscitato anche lui! Infatti sto leggendo in queste ore il suo ritorno sulle pagine del mensile F4; e anche questo per me è un ritorno, perché avevo detto "Basta F4!". Ma questa è un'altra storia.
In questo momento io mi sento come la Marvel.
Avevo giurato a me stesso che non avrei più fatto alcune cose nella mia vita...e invece ci sono ricascato. Scelte lavorative, personali e professionali che, dopo l'"addio alle armi" (quando sono andato via da Palermo) e la mia grande crisi creativa del del 2007, avevo giurato di non fare più, per non rimanere di nuovo deluso e frustrato dai risultati. Eppure...
Eppure la vita gioca strani scherzi. Quando stai come un mastino sulla preda, non succede niente. Quando invece ti allontani, ti tirano gli ossi chiedendo di prenderli.
E quindi eccomi qui, a prendere ossi e fare scelte che, sembra, porteranno a interessanti svolte professionali. E non parliamo solo di soldi, per carità.
Tutto questo, però, a partire dal 2009.
Vedremo insieme come andrà a finire.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi.
8 dic 2008
300 di questi albi! Anzi...400!
Questa è pubblicità, e neanche tanto occulta. Ma mi andava di festeggiare con voi questo straordinario anniversario. Straordinario per vari motivi. Ma lascio la parola ad Alfredo Castelli, anticipando il contenuto delle rubriche interne dell'albo, per spiegarvelo...
Buongiorno a tutti. Ricordo perfettamente il giorno in cui, nel luglio 1990, la tipografia consegnò le copie del centesimo numero di Martin Mystère. Quando la serie era iniziata le cose non andavano troppo bene, così da tempo mi ero rassegnato al fatto che la testata non avrebbe mai raggiunto quel traguardo: di conseguenza ero molto soddisfatto e festeggiai l’uscita con gli amici, anche se immaginavo che sarebbe stato molto difficile fare altrettanto per il N. 200. Eppure, con mia grande sorpresa, nel novembre 1998 anche quel secondo volume a colori è stato pubblicato. Allora la crisi del fumetto cominciava già a farsi sentire in modo pesante, così quella volta non mi limitai a dubitare: ero certo che il numero 300 non avrebbe visto la luce, soprattutto dopo che il cambio di periodicità da mensile a bimestrale aveva spostato l’appuntamento in avanti di quasi due anni. E invece eccoci qui: il mio unico piccolo cruccio è non aver potuto scrivere quest’albo di persona; il mio unico piccolo apporto è stato quello di suggerire a Carlo Recagno, che si è sobbarcato la difficile impresa, di dedicare una storia a ogni colore dell’iride. Tra i disegnatori ritroverete tre “vecchie glorie” impegnate in altre serie e rientrate per l’occasione: Roi, Freghieri e Brindisi, quest’ultimo autore di un solo racconto breve pubblicato anni fa dal Ken Parker Magazine. E il numero 400? Be’, anziché attendere l’Agosto del 2025 possiamo festeggiarlo subito, anche se si tratta un 400 “alternativo” (qui accanto ne vedete l’ipotetica copertina). Ci riferiamo infatti al quattrocentesimo albo dedicato a Martin Mystère pubblicato dalla Bonelli; non contano quindi la serie Storie da Altrove e i racconti di Magic Patrol in quanto il Detective dell’Impossibile non vi agisce, né contano gli albi di collane Bonelli dedicate ad altri personaggi in cui Martin compare come ospite (tra questi il numero 8 della serie Mister No Special). Non contano neppure le ristampe, con l’esclusione degli albi di Martin Mystère Extra che raccolgono storie brevi realizzate nella quasi totalità per altri editori e quindi inedite presso la Bonelli, mentre contano i primi 20 numeri di Zona X, che ospitano avventure di Martin Mystère. A tutto il 2008 sono usciti 300 numeri di Martin Mystère, 7 numeri di Martin Mystere Bis, 25 numeri di Martin Mystère Special, 22 numeri dell’Almanacco del Mistero, 12 numeri di Martin Mystère Gigante, 4 di Martin Mystere Maxi, 4 di Martin Mystère Extra con racconti brevi, 20 di Zona X con racconti interpretati o presentati dal Detective dell’Impossibile e 6 numeri fuori serie (i “Team Up” con Dylan Dog e Nathan Never, gli albi Il mistero delle nuvole parlanti e Generazioni), per un totale di 400 uscite. Già! Straordinaria coincidenza, questo numero 300 è anche un “numero 400”! Poi non dite che non vi riserviamo sempre delle sorprese! A tutti un buon doppio festeggiamento.
Alfredo Castelli
(nota: il testo è tratto dal sito SergioBonelliEditore, dove troverete anche 8 tavole di anteprima dell'albo, esattamente QUI)
E quindi eccoci qui. 300, anzi...400 numeri del mio personaggio preferito, come potete notare dalla finta copertina elaborata dallo stesso Castelli proprio qui sopra.
Una storia di 164 pagine, tutta a colori, forse l'albo a colori più imponente mai prodotto da Bonelli, per festeggiare degnamente l'anniversario di un eroe del fumetto popolare che non ha mai ottenuto il successo "stratosferico" di Tex o Dylan Dog, ma che ha saputo stregare un imponente zoccolo duro di lettori e che, nonostante tutte le crisi e le "condanne a chiusura" di illuminati critici del fumetto, eccolo li che cammina senza perdere il passo, bimestre dopo bimestre, verso generazioni successive di lettori.
Si legge dai forum che come albo di anniversario farà contenti molti appassionati della continuity del BVZM, perchè ci saranno parecchi ritorni di personaggi e situazioni, ma credo che sia imprescindibile, sia per chi si volesse avvicinare al personaggio sia per chi ogni tanto ancora lo legge con piacere, comprare comunque l'albo. Sapete bene che gli autori Bonelli si sforzano di rendere comprensibili vecchi rimandi anche ai nuovi lettori, quindi non mi farei scappare l'occasione di essere catapultato nel mondo mysteriano, l'universo narrativo più ricco, affascinante ed articolato, insieme a quello di Dampyr, di tutti i seriali Bonelli.
E su questa ultima affermazione spero prima o poi, quando avrò il tempo di raccogliere le idee, di poter scrivere un post apposito, perchè è un argomento che merita secondo me una riflessione. Buona lettura....e fatemi sapere cosa ne pensate!
Martin Mystère n. 300: I Sette Signori dell'Iride.
Sergio Bonelli Editore, 164 pp a colori, brossura, Euro 4,70.
In tutte le edicole dal 10 dicembre!
Buongiorno a tutti. Ricordo perfettamente il giorno in cui, nel luglio 1990, la tipografia consegnò le copie del centesimo numero di Martin Mystère. Quando la serie era iniziata le cose non andavano troppo bene, così da tempo mi ero rassegnato al fatto che la testata non avrebbe mai raggiunto quel traguardo: di conseguenza ero molto soddisfatto e festeggiai l’uscita con gli amici, anche se immaginavo che sarebbe stato molto difficile fare altrettanto per il N. 200. Eppure, con mia grande sorpresa, nel novembre 1998 anche quel secondo volume a colori è stato pubblicato. Allora la crisi del fumetto cominciava già a farsi sentire in modo pesante, così quella volta non mi limitai a dubitare: ero certo che il numero 300 non avrebbe visto la luce, soprattutto dopo che il cambio di periodicità da mensile a bimestrale aveva spostato l’appuntamento in avanti di quasi due anni. E invece eccoci qui: il mio unico piccolo cruccio è non aver potuto scrivere quest’albo di persona; il mio unico piccolo apporto è stato quello di suggerire a Carlo Recagno, che si è sobbarcato la difficile impresa, di dedicare una storia a ogni colore dell’iride. Tra i disegnatori ritroverete tre “vecchie glorie” impegnate in altre serie e rientrate per l’occasione: Roi, Freghieri e Brindisi, quest’ultimo autore di un solo racconto breve pubblicato anni fa dal Ken Parker Magazine. E il numero 400? Be’, anziché attendere l’Agosto del 2025 possiamo festeggiarlo subito, anche se si tratta un 400 “alternativo” (qui accanto ne vedete l’ipotetica copertina). Ci riferiamo infatti al quattrocentesimo albo dedicato a Martin Mystère pubblicato dalla Bonelli; non contano quindi la serie Storie da Altrove e i racconti di Magic Patrol in quanto il Detective dell’Impossibile non vi agisce, né contano gli albi di collane Bonelli dedicate ad altri personaggi in cui Martin compare come ospite (tra questi il numero 8 della serie Mister No Special). Non contano neppure le ristampe, con l’esclusione degli albi di Martin Mystère Extra che raccolgono storie brevi realizzate nella quasi totalità per altri editori e quindi inedite presso la Bonelli, mentre contano i primi 20 numeri di Zona X, che ospitano avventure di Martin Mystère. A tutto il 2008 sono usciti 300 numeri di Martin Mystère, 7 numeri di Martin Mystere Bis, 25 numeri di Martin Mystère Special, 22 numeri dell’Almanacco del Mistero, 12 numeri di Martin Mystère Gigante, 4 di Martin Mystere Maxi, 4 di Martin Mystère Extra con racconti brevi, 20 di Zona X con racconti interpretati o presentati dal Detective dell’Impossibile e 6 numeri fuori serie (i “Team Up” con Dylan Dog e Nathan Never, gli albi Il mistero delle nuvole parlanti e Generazioni), per un totale di 400 uscite. Già! Straordinaria coincidenza, questo numero 300 è anche un “numero 400”! Poi non dite che non vi riserviamo sempre delle sorprese! A tutti un buon doppio festeggiamento.
Alfredo Castelli
(nota: il testo è tratto dal sito SergioBonelliEditore, dove troverete anche 8 tavole di anteprima dell'albo, esattamente QUI)
E quindi eccoci qui. 300, anzi...400 numeri del mio personaggio preferito, come potete notare dalla finta copertina elaborata dallo stesso Castelli proprio qui sopra.
Una storia di 164 pagine, tutta a colori, forse l'albo a colori più imponente mai prodotto da Bonelli, per festeggiare degnamente l'anniversario di un eroe del fumetto popolare che non ha mai ottenuto il successo "stratosferico" di Tex o Dylan Dog, ma che ha saputo stregare un imponente zoccolo duro di lettori e che, nonostante tutte le crisi e le "condanne a chiusura" di illuminati critici del fumetto, eccolo li che cammina senza perdere il passo, bimestre dopo bimestre, verso generazioni successive di lettori.
Si legge dai forum che come albo di anniversario farà contenti molti appassionati della continuity del BVZM, perchè ci saranno parecchi ritorni di personaggi e situazioni, ma credo che sia imprescindibile, sia per chi si volesse avvicinare al personaggio sia per chi ogni tanto ancora lo legge con piacere, comprare comunque l'albo. Sapete bene che gli autori Bonelli si sforzano di rendere comprensibili vecchi rimandi anche ai nuovi lettori, quindi non mi farei scappare l'occasione di essere catapultato nel mondo mysteriano, l'universo narrativo più ricco, affascinante ed articolato, insieme a quello di Dampyr, di tutti i seriali Bonelli.
E su questa ultima affermazione spero prima o poi, quando avrò il tempo di raccogliere le idee, di poter scrivere un post apposito, perchè è un argomento che merita secondo me una riflessione. Buona lettura....e fatemi sapere cosa ne pensate!
Martin Mystère n. 300: I Sette Signori dell'Iride.
Sergio Bonelli Editore, 164 pp a colori, brossura, Euro 4,70.
In tutte le edicole dal 10 dicembre!
27 nov 2008
Un mattapensiero dopo AnnoZero
Ma come possiamo sperare e pensare, in un paese con un'economia malata come Italia, di potere dignitosamente vivere in Italia facendo fumetti, cioè vivendo di un lavoro artistico, quando gli operai delle grandi aziende nazionali, che lavorano 12 ore al giorno, prendono 900 euro nette al mese?! Poi ci lamentiamo che gli editori nostrani, piccole realtà da 5/6 dipendenti e magari qualche migliaio di copie vendute ad opera, non ci pagano dignitosamente per il nostro lavoro.
Ma se non lo possono fare i grandi gruppi industriali, come possono farlo i piccoli imprenditori?!
23 nov 2008
Ballata per Fabrizio De Andrè!
Ho letto quello che senza tema di smentita definirei il capolavoro di Sergio Algozzino.
Sul finire del libro un brivido alla schiena e gli occhi umidi mi hanno fatto capire quanto la lettura di questo volume mi abbia preso, coinvolto, emozionato. Nella sua semplicità, nella sua poesia, ma anche nella profondità con cui tratta certi temi di cui si fanno portavoce i personaggi di De Andrè, il libro Ballata per Fabrizio De Andrè è uno di quei libri che vanno letti e riletti. Guardati e riguardati. Fissati in silenzio, dopo averli chiusi, per assaporare le parole e le immagini che vi sono rimaste dentro.
Io ascolto le canzoni di Fabrizio De Andrè da molti anni. Il suo doppio "In concerto" con la PFM è, per me, la quintessenza di un certo tipo di musica italiana: la poesia di un grande cantautore, e la potenza musicale di una band come la PFM unite in un'energia musicale che non può non lasciare il segno. Poi ho ascoltato di tutto: i primi dischi, quelli in genovese, altri concerti. E ad ogni canzone mi convincevo di quanto fosse difficile definire De Andrè "cantautore". Forse il termine più adatto era "cantastorie", tornando con la memoria a quei girovaghi che, di paese in paese, raccontavano di uomini ed eroi accompagnati dalla musica di qualche strumento.
Ed è proprio di uomini ed eroi (nel senso più letterario di "protagonisti") che parla questo libro. Perchè Sergio ha fatto quello che forse molti autori solo si sognano: ha dato voce e figura ai personaggi delle canzoni di uno dei suoi autori preferiti. Ed è riuscito a restituirci, con pochi tratti e dialoghi semplici, la profondità dei personaggi insita nelle canzoni di Faber, la loro psicologia, il loro legame unico con colui che li ha "concepiti". Per fare quello che ha fatto lui ci vuole un grande coraggio ed una grande sensibilità. E Sergio dimostra di averne a sufficienza per uscire vittorioso da questa grande prova d'autore. Bravo Sergio. Grazie Faber.
Ballata per Fabrizio De Andrè, di Sergio Algozzino.
Beccogiallo Editore, 2008.
Cartonato con sovracoperta, 112 pp, b/n, Euro 15,00
Clicca QUI per la scheda del libro sul sito Beccogiallo.
22 nov 2008
18 nov 2008
Rosso a più non posso!
17 nov 2008
DC_Girls viste da Adam Hughes!
12 nov 2008
007: Quantum of....Sola!
ATTENZIONE: questo post contiene SPOILER!
Una premessa: il film inizia (dicono le critiche) più o meno mezz'ora dopo la conclusione di Casinò Royale. Bond e il suo capo, M, interrogano uno degli affiliati della potente organizzazione che ha costretto Vesper a tradire 007, catturato dallo stesso Bond nel precedente film. Il tipo in questione, Mr White, afferma che l'organizzazione è molto più potente e ramificata di quanto tutti i servizi segreti sospettino. Fine premessa.
Una premessa: il film inizia (dicono le critiche) più o meno mezz'ora dopo la conclusione di Casinò Royale. Bond e il suo capo, M, interrogano uno degli affiliati della potente organizzazione che ha costretto Vesper a tradire 007, catturato dallo stesso Bond nel precedente film. Il tipo in questione, Mr White, afferma che l'organizzazione è molto più potente e ramificata di quanto tutti i servizi segreti sospettino. Fine premessa.
LA TRAMA: ridicola, senza una vera spinta in avanti, non c'è obiettivo, la "posta in gioco" (questa guerra dell'acqua) viene trattata come un siprarietto da sub-sub-plot; il nemico di turno, Greene, è ridicolo; il vero nemico rimane nell'ombra (cioè la misteriosa organizzazione che ha costretto Vesper, in Casinò Royale, a tradire 007 per poi uccidersi) e ne sappiamo meno che all'inizio del film (ma 007 è diventata un serial e nessuno ci ha detto niente?!); Mathis/Giannini viene fatto fuori in modo assurdo e Bond lo mette nella spazzatura...cioè: NELLA SPAZZATURA!, e solo alla fine del film scopriamo "perchè"; M invadente a livelli quasi imbarazzanti; Bond più muto di un pesce, con 4-battute-4, che in confronto Rambo è un chiaccherone.
Inoltre nessuno si preoccupa di cercare Mr White dopo che fugge da Siena, che nella scena della Tosca noi spettatori capiamo non solo essere vivo e vegeto, ma anche tornato alle sue funzioni nell'organizzazione! Alla fine 007 si vendica di Mathis (sai che sforzo!), trova l'ex fidanzato di Vesper, cioè quello che l'ha costretta a tradire, e...lo lascia vivo! Perchè?! Perchè ci serve per lanciare il prossimo film, ovviamente! Quello che lui dirà, sarà il punto di partenza delle nuove indagini. Bah! Se ce ne sarà un terzo con Craig, me lo vedrò in televisione!
JAMES BOND/DANIEL CRAIG: Ribadisco quanto affermato dopo avere visto "Casinò Royale" (che in confronto è un capolavoro). A me Craig non piace. Non mi piace affatto. Troppo tarchiato e muscoloso. Gli manca quel sorrisetto cinico, un po' strafottente un po' spavaldo, che era il marchio di 007. Pierce Brosnan, secondo me, rimane il miglior 007 dopo Sean Connery.
I suoi film, di contro, stavano rasentando l'idiozia al limite della fantascienza. Anche se il primo e il terzo, Goldeneye e Il Mondo non Basta, li ho trovati eccellenti (anche se già carichi di quelle esagerazioni che porteranno alla rovina questo ciclo produttivo).
In soldoni? Risparmiatevi 'sti quattrini!
6 nov 2008
...e Lucca coi suoi fumettari!
Dopo un intenso periodo di lavoro extrafumettistico, e cambiamenti più o meno epocali nella mia vita, è tornato il Matta. Soprattutto è tornato il Matta fumettaro. Si, perchè dopo un paio d'anni spesi solo a concentrarmi su una collaborazione con Bonelli, sentivo il bisogno di riaprirmi al mondo del fumetto con alcuni progetti "congelati" che secondo me avevano qualcosa da dire.
Quindi era doveroso un ritorno a Lucca Comics, dopo la latitanza dello scorso anno. Quest'anno Lucca è stata un pò particolare: due giorni di pioggia infinita, con umidità e mal di testa per il sottoscritto, e due giorni di ressa disumana che hanno funestato qualunque tipo di contatto umano e professionale dentro i padiglioni. Ma alla fine qualcosa si è combinato lo stesso. Mi sento carico, ho voglia di scrivere, riprendere in mano vecchi soggetti e progetti che adesso, sembra abbiano trovato il loro posto sul mercato.
Senza dilungarmi troppo vi elenco gli eventi clou a cui ho partecipato:
1. L'arrivo nell'appartamento regale che ha ospitato me, Gianluca, Roberto e Rossana. Roba da siuri, come direbbe Max Bunker. Io e Roberto, che siamo stati i primi a metterci piede, abbiamo passato ore a osservare la strana collezione di portauova da tutto il mondo, alcuni misteriosi gusci giganti di uova (forse di struzzo, di cammello, di rinoceronte, non lo so), ed un enorme quadro contemporaneo, illuminato da un suo faretto personale, che non siamo riusciti a capire se era una crosta a cui erano affezionati i padroni, o un inestimabile capolavoro.
2. Il mio orgoglioso ingresso a ritirare il pass (di un'altra persona, in quanto ne aveva due), solo per vedermelo reclamato dalla stessa dopo poche ore, perchè l'altro era stato bloccato. Colpa mia che non l'avevo richiesto prima, che avevo creduto al favore di qualcuno, che ancora non mi rendo conto di quanta gente si imbuca con sta cosa dei pass. Ma io dico: entro gratis ad Angouleme soltanto dichiarando che sono un autore (magari portando una prova, anche un giornalino fotocopiato) e poi devo combattere a Lucca che fino a quando non pubblichi qualche cosa che "fa il botto", rimani sempre un giovane e sconosciuto autore?! Comunque poi si è risolto tutto per il meglio. Mi sembra che pranzando, cenando, bivaccando e bevendo caffè per 4 giorni si contribuisca abbastanza al PIL di Lucca, senza dover pure pagare i pedaggi all'ingresso.
3. Il dialogo surreale tra me, Susanna Raule con il sacchetto della spesa in testa e Diego Cajelli che arriva, saluta, risponde al tel e ci pianta mentre noi aspettavamo di rispondergli...
4. Direttamente connesso al primo episodio: avere conosciuto oltre che il buon Armando Rossi, sia Susanna che Alex Crippa. Abbiamo tutti e tre qualcosa in comune (io meno di loro, ancora. Ma vedrò di mettermi in pari), e non vedevo l'ora di scambiare due chiacchere con loro in merito. Di Susanna ho preso Ford Ravenstock 2: L'allegria dei Naufragi, e si conferma come uno dei personaggi più ben delineati e interessanti del panorama fumettistico "indipendente" italiano.
5. Il premio "Gran Guinigi" come miglior sceneggiatore a Diego Cajelli, con annessa ovazione spontanea di tutti gli amici presenti e performance del Diego, che si inchina ostentando il piatto per raccogliere il plauso del pubblico in delirio. Era ora, dico io!
6. La fatica fatta a cercare di tenere il conto di quanti siciliani, e palermitani in particolare, bazzicassero in quel di Lucca. Tra amici, colleghi, docenti, alunni ed ex-alunni della Scuola del Fumetto....almeno una cinquantina!!! Cazzo, quanti siamo! Se ne sono accorti in molti, a dire il vero. Anche perchè, con tutti i premi che stiamo (stanno) raccattando, non passiamo proprio inosservati.
7. La mia caccia al SOMMO durata quasi tre giorni. Al fine, quasi sconfitto per non riuscire a beccarlo, stavo gettando la spugna. Poi all'altoparlante annunciano una conferenza con LUI come ospite! Lo incontro, importunandolo in seconda fila durante la conferenza, e lui, il SOMMO, mi confida che nulla ancora è stato fatto, e che tutte le mie soluzioni per accelerare i tempi non sono valide. Il momento con l'umore più basso di tutta la manifestazione...
8. La ressa diabolica allo stand del Vernacoliere per farsi fare un disegno sul volume di Don Zaucker da quei due Paguri di Caluri & Pagani! Tanto diabolica da farmi mollare la presa! Incrocio Caluri almeno altre 5-6 volte, e tra quelle in cui andavo di fretta, e quelle in cui era al tel non sono riuscito neanche a presentarmi...figuriamoci a farmi fare un disegno! E questa cosa mi è dispiaciuta molto...
9. Il dialogo scherzoso tra me, Alfio Buscaglia e Giovanni Di Gregorio. Alla fine emerge il fatto che quando Alfio rifiuta un progetto si rivela un bestseller. Intuendo la prospettiva, gliene propongo due sedutastante...che lui ovviamente rifiuta. Quindi il successo mi arriderà prestissimo! :-D Grazie Alfio, sei un amico!
10. La festa Self-Comics che, in odore di mega-pacco, è diventata per noi riunione in Piazza Anfiteatro. Qui assisto ad una trattativa "amichevole" tra Giorgio Pontrelli ed uno sconosciuto, che mi sembrava fosse solo un fan accanito, per uno scambio di tavole. E invece era Raoul Cestaro, disegnatore di Tex. Testa sotto le scarpe infangate...e fuga a prendere una birra per evitare inutili balbettii di giustificazione.
11. Francesco Ripoli e il suo 1890 per le Edizioni BD. Meraviglioso incontrarlo e complimentarmi con lui, schivo come sempre e restio a mettersi a disegnare davanti le persone. E allora via ad imboscarsi per fumare una sigaretta. E dopo che lunedì ho potuto vedere anche l'edizione originale francese del volume, era ancora più commosso. Le Edizioni BD avevano un catalogo davvero da fare invidia, soprattutto la sezione romanzi. Un'interessante deviazione dal mercato fumettistico da tenere sott'occhio, secondo me.
12. Vedere Giuseppe Franzella (autore di Brendon) che firma le stampe allo stand Bonelli dopo dieci anni di mancanza da Lucca, e che gongola dopo avere scambiato due sue tavole per una di Mari e una di Dell'Agnol. E' stato un piacere tale rivederlo così carico, così convinto a continuare la sua carriera di disegnatore, che mi si è aperto il cuore...
13. Cena Red Whale "da Giulio, in Conceria". Uno stormo di amici e collaboratori di Katja e Co (tra cui quella pazzerella di Mariantonia), tra vino, scherzi, lazzi e sollazzi. Ho conosciuto di persona Davide De Cubellis: un uomo che ammiro tanto. Vediamo in anteprima la brochure della RED: meravigliosa, con un sacco di bei progetti dentro. Se tutto va come deve andare, ci sarà da lavorare parecchio...;-)
14. Momento di massima invidia. Susanna e Palumbo, ospiti allo stand della Scuola del Fumetto, che disegnano una tavola da mettere all'asta. Susanna concentrata e quasi imbarazzata dalla presenza del maestro, e Palumbo che sforna quelle meravigliose vignette direttamente a pennello...che solo lui sa come diavolo fa!
15. Un editore che mi chiama per propormi un'opera titanica. Difficile, perchè argomento già ampiamente trattato, ma con ancora grandi spunti di narrazione. Ci sto riflettendo...è una cosa che potrebbe tenermi occupato anche un intero anno. Al disegnatore anche di più. Mah!
16. Pranzo "Da Francesco". Su consiglio di Andrea Domestici, mi godo la migliore mangiata "toscana" da quando vado a Lucca. Io, Ripoli, Andrea, Stefano e altri amici extrafumetto tra un buon bicchiere di vino rosso, due risate e tante piccole idee che possono venire fuori solo fuori dala ressa dei padiglioni.
17. Lorenzo Bartoli in cerca del suo pass, che chiede a me (cioè...a ME!) di farlo entrare allo stand per ritirarlo. Detto questo, con azione felina, mi sguscia dietro mentre io esibisco il mio, e lui entra senza problemi. Io, ammirato e basito (F5) mi dileguo nella coltre di umidità del padiglione.
18. L'incontro per dare seguito ad un mio progetto, tanto maltrattato in Italia che mi ha fatto quasi pena, ma con grandi potenzialità per qualche editore lungimirante. E' tutto bello e veloce: stanno partendo i plichi e noi stiamo firmando un contratto. Cose di pazzi! Dopo due anni!
19. L'amara constatazione di avere visto molte meno cosplayer del solito. A parte la solita Giorgia vestita da PonPon, sulla cui mise già si sono scatenati pettegolezzi in rete (vedi blog di Alex), e un paio di strane Fate o Diavolette allo stand Arcadia. Non capivo se erano lì per attirare l'attenzione o per farsi fare un disegno esclusivo dal fortunato di turno.
20. Il ritorno in macchina verso roma con Federica Manfredi, Andrea Domestici, Stefano e Don con riflessioni toutcourt sul perchè fare fumetti, perchè farlo in Italia con editori che ancora si ostinano a definirsi tali, visto che non pagano (tranne i soliti 5-6), e la definizione concordata di "editori" e "pubblicatori". Inutile stare qui a rimarcare le differenze....;-).
NdA: aggiornato con tutti i link, qualche commento in più e qualche errore di battituta in meno il 9/11/08.
20 ott 2008
FB non avrai il mio scalpo!
Si, mi sono disattivato da FB, quindi non allarmatevi se non mi trovate più online.
I motivi sono vari, personali e contingenti, ma forse quello che rispecchia al massimo la mia decisione è quello che da il titolo ad un gruppo di FB stesso: "Avevo una vita...Facebook me l'ha portata via!". Il che è un'esagerazione, come capite, perché comunque io, come tanti altri colleghi, facciamo un lavoro che ci fa stare davanti il computer per parecchie ore al giorno. Ma anche per questo, siamo vittime di facili distrazioni con la rete.
Comunque, per tutti quelli che hanno qualcosa da dire sui miei "stati", me li possono commentare de visu a Lucca.
Per ora niente più FB. Domani chissà...
10 ott 2008
Dici a me?! no, dici a me?!
9 ott 2008
Ehi tu! Faccia da libro!
Ci sono cascato anche io. Mi trovate a fare rimpatriate di vecchi amici su Facciadalibro!
Contattami su Facebook!
Contattami su Facebook!
6 ott 2008
Andare per andare (o Il mal di città).
"Andare per andare via non solo una pazzia,
se io chiedo di vivere all'uomo che c'è in me." (PFM).
"L'euforia del ritorno dura solo 48 ore." Claudio Stassi.
Sono in città da neanche una settimana e il mio viaggio a Parigi sembra già un ricordo lontano. Torno in questa città da buttar via, di questo paese da buttar via, e mi vien voglia di ripartire, anche senza una metà e senza un perché. Andare...per andare via.
Stanotte ho riletto due volumi interi di Corto Maltese, a causa dell'insonnia che mi prende quando torno a casa. E ho apprezzato ancora una volta la maestria di Pratt nel farti visitare luoghi magici e angoli misteriosi del mondo schizzandoli e abbozzandoli con pochi colpi di pennello e di colore. Mi sono sentito un po' Corto Maltese, questa sera. Con la voglia di tornare da qualche parte quando è via, ma con l'irresistibile tentazione di partire quando sta troppo nello stesso posto. Lucca è tra poco meno di un mese, e non vedo l'ora di andarci.
Sicuramente il viaggio a Parigi mi ha lasciato tante sensazioni, ma sicuramente quella di non sentirmi più a casa quando torno a casa...quella è la più forte. E ogni volta che parto per lunghi periodi, al mio ritorno, la sensazione si acuisce e ci mette sempre di più per spegnersi. Certo, per ora in casa (ancora in famiglia: ammettiamolo!) ci sono tensioni che aleggiano nell'aria, e tutto diventa più difficile. Anche riambientarsi dopo un lungo viaggio. Poi in agenzia si è deciso di cambiare ufficio, e c'è pure il trasloco alla soglia della mia partenza per Lucca. Insomma, tutto più difficile.
Quando dal mio rumorosissimo balcone sento cacofonie di sirene, traffico e clacson al mattino, e rumori di harley, camion della spazzatura e stereo a tutto volume di notte, mi verrebbe di scendere in strada e sparare a tutti quelli che passano davanti il mio balcone, come Michael Douglas in quel film. E vorrei sottolineare che sto all'ottavo piano, mica al primo! O forse è proprio per questo?! Boh, non l'ho mai capito. Comunque l'inquinamento acustico è a livelli ormai per me insopportabili.
Sono questi i giorni in cui anelo una casa fuori mano, circondata dagli alberi per svegliarmi con il canto degli uccelli la mattina. Come quando stavo a Roma. In fondo basta poco: qualche albero attorno e le strade lontano da te di almeno cento metri. PS: ecco che passa il solito tascio (o coatto, per capirci) con la musica house a palla di notte. Ma Palermo non è Roma, per non dire Parigi o Londra. Qui il verde cittadino non esiste, tranne che in 2-3 isole felici in tutta la città. Poi sono solo palazzi, palazzi, palazzi. Che alla fine non si vede neanche il mare, in certi punti. Ma vi sembra possibile? Una città sul mare in cui il mare non si vede! Però è proprio per questa aria di mare, per questa distesa blu a portata d'occhio che si ritorna qui. Non certo per il lavoro, per i servizi, per la gente. No. Alla fine si ritorna per il cielo azzurro e per il mare.
E alla fine ci sono ritornato anche io, come volevasi dimostrare.
Paradossalmente tutto va bene. Il lavoro, gli affetti...tra poco l'indipendenza. Eppure quell'insopprimibile voglia di scappare mi resta appiccicata addosso...e nonostante cerchi di scrollarmela di dosso, non viene via. Mi verrebbe di parafrasare la duchessa di "Corte Sconta detta Arcana" che direbbe: "Io amo quella città....abbattetela!"
5 ott 2008
Problemi tecnici.
2 ott 2008
La mia nuova maglietta!
17 set 2008
16 set 2008
Vacanze intelligenti: secondo indizio.
Quando arriverò nella misteriosa città delle mie vacanze intelligenti, sarò accolto da questa signora qui...
...o da questa signora qui?
Qualche nota wikipedica per voi incolte moltitudini: la scultura è di Frédéric Auguste Bartholdi, mentre la struttura metallica è opera di Gustave Eiffel, il creatore dell'omonima torre parigina. La statua raffigura una donna che indossa una lunga toga, porta una corona e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776 (anno dell'Indipendenza americana), mentre ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti. La statua venne donata dalla Francia agli Stati Uniti per il festeggiamento del centenario dell'Indipendenza dall'Impero Britannico (1776), ma a causa del protrarsi dei lavori fu completata solo nel 1884 e inaugurata il 28 ottobre 1886, dieci anni dopo la ricorrenza. Nel 1924 divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta.
...o da questa signora qui?
Qualche nota wikipedica per voi incolte moltitudini: la scultura è di Frédéric Auguste Bartholdi, mentre la struttura metallica è opera di Gustave Eiffel, il creatore dell'omonima torre parigina. La statua raffigura una donna che indossa una lunga toga, porta una corona e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776 (anno dell'Indipendenza americana), mentre ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti. La statua venne donata dalla Francia agli Stati Uniti per il festeggiamento del centenario dell'Indipendenza dall'Impero Britannico (1776), ma a causa del protrarsi dei lavori fu completata solo nel 1884 e inaugurata il 28 ottobre 1886, dieci anni dopo la ricorrenza. Nel 1924 divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta.
12 set 2008
Mono 5 contest: vincitori e vincenti!
Dopo le parentesi frivole di questi ultimi post, torniamo a parlare di fumetti: quest'anno niente MONO. Non ho scritto nessuna mono-tavola, anche per dare spazio alle decine di autori, soprattutto nuovi, che si sono proposti alla redazione. E siccome MONO è, e rimane, anche una palestra di sperimentazione, sia per gli autori già "conosciuti", che per quelli sconosciuti, la Tunuè ha indetto un contest per selezionare "dal basso" tre tavole da pubblicare.
Quasi cento autori hanno inviato il loro lavoro ispirato al tema "Passione". QUI potete vedere la galleria di tutti gli aspiranti, QUI i vincitori, che ho apprezzato davvero. Un bell'esperimento, secondo me, che è andato anche oltre le aspettative della casa editrice.
Un sacco di giovani, promettenti e interessanti, hanno mandato i loro lavori, con in media un discreto livello artistico. Spero che alcuni di questi verranno coinvolti nei prossimi numeri, perchè se lo meritano proprio.
Io invece ho subito simpatizzato per la tavola del mio amico Alessandro, autore Disney, che ha partecipato con me alla lunga, estenuante e frustrante avventura di Villa Transilvania. A lui va il mio saluto e l'invito, ovviamente, a fare insieme la prossima mono-tavola!
Quasi cento autori hanno inviato il loro lavoro ispirato al tema "Passione". QUI potete vedere la galleria di tutti gli aspiranti, QUI i vincitori, che ho apprezzato davvero. Un bell'esperimento, secondo me, che è andato anche oltre le aspettative della casa editrice.
Un sacco di giovani, promettenti e interessanti, hanno mandato i loro lavori, con in media un discreto livello artistico. Spero che alcuni di questi verranno coinvolti nei prossimi numeri, perchè se lo meritano proprio.
Io invece ho subito simpatizzato per la tavola del mio amico Alessandro, autore Disney, che ha partecipato con me alla lunga, estenuante e frustrante avventura di Villa Transilvania. A lui va il mio saluto e l'invito, ovviamente, a fare insieme la prossima mono-tavola!
Vacanze intelligenti: primo indizio.
La sottile differenza di stile tra due grandi metroli....una delle quali io visiterò tra pochi giorni. Indovina qual'è?!
Questa è NEW YORK.
PS: l'indizio non è fuori luogo. Per ora, in studio, mi sto occupando di un cliente del settore "chirurgia estetica", quindi girano foto di parti femminili di ogni tipo: belle e brutte.
8 set 2008
Ti piace vincere facile?!
Ahhhh, repubblica.it: meraviglioso ricettacolo di gallerie fotografiche che la mattina riescono sempre a tirati su il morale. La notizia che ho scovato è che il concorso "Miss Maglietta Bagnata" di quest'anno è stato vinto da una nota pornostar italiana, Floriana Panella, in arte Roberta Missoni (sopra due immagini della sua esibizione). Quello che mi chiedo è: ti piace vincere facile? Che senso ha fare partecipare a questi concorsi "da strada" volti noti (del settore "tette al vento" ovvio) con corpi da urlo già ben noti?! E' come fare partecipare a Miss Italia modelle professioniste o attrici note, secondo me. Comunque, durante un caffè e prima di una bella sigaretta mattutina, queste sono immagini che ti fanno affrontare la giornata con un bel sorriso sulle labbra....;-)
4 set 2008
John Truby rewiews The Dark Knight!
"The Dark Knight is a writer’s genre movie, even a transcendent one, and screenwriters would do well to study it closely." John Truby on The Dark Knight.
Penso che questa recensione strattemente "tecnica" possa essere interessante per tutti quelli che hanno amato il film di Nolan, ma anche per quelli che l'hanno criticato. Ovviamente ci sono degli spoiler sulla trama, quindi assicuratevi di avere visto prima il film (Si, lo so: l'ho visto e non ne ho detto niente; Si: mi è piaciuto, ma non come avrei voluto). Quelli tra voi che bazzicano l'orgogliosa arte della sceneggiatura lo troveranno particolarmente interessante.
John Truby è considerato uno dei guru americani dello screenwriting, insieme a nomi come John Vogler, Linda Seger, Sid Field e Robert McKee, solo per citare i più noti in Italia, i cui libri sono tradotti anche da noi. Io ho avuto modo di studiare molti di loro, sia durante il master a Rai Fiction, sia per la mia breve esperienza di scrittura nell'animazione, e vi assicuro che sono una lettura fondamentale per ogni sceneggiatore che si definisca tale.
Penso che questa recensione strattemente "tecnica" possa essere interessante per tutti quelli che hanno amato il film di Nolan, ma anche per quelli che l'hanno criticato. Ovviamente ci sono degli spoiler sulla trama, quindi assicuratevi di avere visto prima il film (Si, lo so: l'ho visto e non ne ho detto niente; Si: mi è piaciuto, ma non come avrei voluto). Quelli tra voi che bazzicano l'orgogliosa arte della sceneggiatura lo troveranno particolarmente interessante.
John Truby è considerato uno dei guru americani dello screenwriting, insieme a nomi come John Vogler, Linda Seger, Sid Field e Robert McKee, solo per citare i più noti in Italia, i cui libri sono tradotti anche da noi. Io ho avuto modo di studiare molti di loro, sia durante il master a Rai Fiction, sia per la mia breve esperienza di scrittura nell'animazione, e vi assicuro che sono una lettura fondamentale per ogni sceneggiatore che si definisca tale.
3 set 2008
Indiana Matta e l'isola dei misteri
Indiana Matta all'ingresso del vecchio castello di Favigana, fortilizio abbandonato della Seconda Guerra Mondiale. Qui non lo vedete, ma il Matta, noto fumatore incallito, stava rischiando un infarto per farsi la quasi ora di scarpitata a ripidità folli sulla strada che porta al castello.
Apparecchiature abbandonate e arrugginite della guerra. Semplicemente affascinanti. C'erano vecchie turbine, quadri elettrici e tanta altra roba interessante, oltre ovviamente ad un sacco di cose sfasciate e logorate dalla salsedine e dai venti di Favigana.
Una delle sale del Castello, dove cianfrusaglie, cavi e resti di apparecchiature e mobili giacciono sparse e anche infestate da qualche topo, che ovviamente non soffre di vertigini.
Indiana Matta davanti l'ingresso di una delle profonde e misteriosa cave di tufo che attraversano tutta l'isola di Favignana. Cappello per i pipisterelli, torcia elettrica e, per fortuna, nessuna paura del buio. Il tufo viene scavato a Favignana dai tempi dei romani, e tutta l'isola è un colabrodo, sia in superficie, con cave a vista, che sottoterra.
Un cunicolo crollato dentro una delle cave, ancora vicino l'ingresso, quando gli ultimi raggi solari ancora riescono a fare breccia nell'oscurità. Il fascino di questi tunnel è meraviglioso. Andando in profondità ci sono ancora i resti dei binari sui quali correvano i carrelli per portare il tufo in superficie (avete presente le miniere di Indiana Jones e il Tempio Maledetto?).
Un anomalo cumulo di ceneri vicino uno degli ingressi, con in mezzo piume bruciate e qualche scarafaggio che zampetta contento. Si dice che d'inverno a Favignana, quando l'isola è isolata per il maltempo, non sono infrequenti riti strani e sacrifici animali. Credo proprio che quel cumulo fosse il resto di uno di questi "strani convivi"...
Indiana Matta nella sua modesta dimora, a sera, che si riposa dalle sua fatiche, con il fido panama sempre vicino e i piedi fumanti e stanchi per le scarpinate.
Apparecchiature abbandonate e arrugginite della guerra. Semplicemente affascinanti. C'erano vecchie turbine, quadri elettrici e tanta altra roba interessante, oltre ovviamente ad un sacco di cose sfasciate e logorate dalla salsedine e dai venti di Favigana.
Una delle sale del Castello, dove cianfrusaglie, cavi e resti di apparecchiature e mobili giacciono sparse e anche infestate da qualche topo, che ovviamente non soffre di vertigini.
Indiana Matta davanti l'ingresso di una delle profonde e misteriosa cave di tufo che attraversano tutta l'isola di Favignana. Cappello per i pipisterelli, torcia elettrica e, per fortuna, nessuna paura del buio. Il tufo viene scavato a Favignana dai tempi dei romani, e tutta l'isola è un colabrodo, sia in superficie, con cave a vista, che sottoterra.
Un cunicolo crollato dentro una delle cave, ancora vicino l'ingresso, quando gli ultimi raggi solari ancora riescono a fare breccia nell'oscurità. Il fascino di questi tunnel è meraviglioso. Andando in profondità ci sono ancora i resti dei binari sui quali correvano i carrelli per portare il tufo in superficie (avete presente le miniere di Indiana Jones e il Tempio Maledetto?).
Un anomalo cumulo di ceneri vicino uno degli ingressi, con in mezzo piume bruciate e qualche scarafaggio che zampetta contento. Si dice che d'inverno a Favignana, quando l'isola è isolata per il maltempo, non sono infrequenti riti strani e sacrifici animali. Credo proprio che quel cumulo fosse il resto di uno di questi "strani convivi"...
Indiana Matta nella sua modesta dimora, a sera, che si riposa dalle sua fatiche, con il fido panama sempre vicino e i piedi fumanti e stanchi per le scarpinate.
20 ago 2008
Da qualche parte, nel Mediterraneo...
LEGENDA DELL'IMMAGINE:
(1): il Matta latitante al mare, che se la sguazza per qualche giorno.
(2): Powerbook G4 in attesa di ispirazione per alcuni soggetti di Dampyr che sto preparando.
(3): spiaggia deserta con mare cristallino dal lato selvaggio dell'isola di Favigana.
(4): cocktail alcolico per farvi venire idee migliori in stato di leggera ebrezza.
NOTA:
Ci vediamo i primi di settembre. Buone vacanze a tutti.
(1): il Matta latitante al mare, che se la sguazza per qualche giorno.
(2): Powerbook G4 in attesa di ispirazione per alcuni soggetti di Dampyr che sto preparando.
(3): spiaggia deserta con mare cristallino dal lato selvaggio dell'isola di Favigana.
(4): cocktail alcolico per farvi venire idee migliori in stato di leggera ebrezza.
NOTA:
Ci vediamo i primi di settembre. Buone vacanze a tutti.
11 ago 2008
I'm back from: Stromboli.
Due giorni e mezzo di paradiso (ma non fiscale: cazzo che prezzi!).
Un po' di mare su spiagge nere e assolate, un po' di vita notturna in locali modaioli, un "vera" pizza napoletana come l'avevo mangiata poche volte nella mia vita, passeggiate varie lungo le strade dell'isola, rigorosamente a piedi e, di sera, rigorosamente al buio. Perchè da queste parti hanno l'illuminazione pubblica, ma non gliene frega niente di accenderla. E poi tanta educazione ecologica: tutti tengono pulite le spiagge, non ci sono macchine ma solo "lape" (altresì dette "motoape") e motorini elettrici e l'acqua non si spreca perchè è preziosa.
Un posto irreale, fuori da mondo, in compagnia anche di un austriaco trapiantato nell'isola da molti anni, di un artista del fuoco neozelandese e di un amico di vecchia data.
Poi, sul fatto che siamo in un posto fuori dal mondo, si capisce da quanto si ci mette ad arrivare o tornare: ieri tra aliscafo-taxi-treno-casa siamo partiti alle 16:30 e siamo arrivati alle 23:00.
Un po' di mare su spiagge nere e assolate, un po' di vita notturna in locali modaioli, un "vera" pizza napoletana come l'avevo mangiata poche volte nella mia vita, passeggiate varie lungo le strade dell'isola, rigorosamente a piedi e, di sera, rigorosamente al buio. Perchè da queste parti hanno l'illuminazione pubblica, ma non gliene frega niente di accenderla. E poi tanta educazione ecologica: tutti tengono pulite le spiagge, non ci sono macchine ma solo "lape" (altresì dette "motoape") e motorini elettrici e l'acqua non si spreca perchè è preziosa.
Un posto irreale, fuori da mondo, in compagnia anche di un austriaco trapiantato nell'isola da molti anni, di un artista del fuoco neozelandese e di un amico di vecchia data.
Poi, sul fatto che siamo in un posto fuori dal mondo, si capisce da quanto si ci mette ad arrivare o tornare: ieri tra aliscafo-taxi-treno-casa siamo partiti alle 16:30 e siamo arrivati alle 23:00.
5 ago 2008
Mr. e Mrs. Smith sulle orme del Matta!
"Con i coniugi Smith sulle sue tracce, al Matta stavolta gli facciamo un Braccio di Culo così!"
L'appassionante dichiarazione del Commissario Marranzano era ovviamente accompagnata da un eloquente gesto che non riportiamo solo per decenza. La caccia è aperta, quindi.
Ma cosa si sa esattamente di questi due misteriosi killer? Lui è un vagamondo, uno che va e viene dai posti, parla quattro-cinque lingue correntemente, lavora come facciata in un ufficio pubblico anche se di notte sappiamo traduce documenti segreti orientali con le bacchette da riso, guida un Fiat Punto scassata (anche se potrebbe permettersi un SUV) ed un motore truccato che ha finito le sue carte, ama il kebab, la arti marziali, i manga e la musica hard rock; ha avuto trascorsi da capellone e batterista metallaro, e dopo avere spaccato i timpani ad interi condomìni, con i metalli oramai ci lavora, visto che maneggia pistole e fucili con la disinvoltura di un contadino con la sua zappa (vabbè...si fa per dire: lui? lavorare? ahahahah!! ;-).
Lei è ancora più misteriosa: aspetto svedese, colorito mediterraneo; vernacolo romanesco, accento indefinito del sud italia, dice di studiare sempre strane credenze di popoli lontani e sconosciuti, ma in realtà è sempre fuori casa, atteggiamento algido e passionale nello stesso tempo. Lei, che con un solo sguardo sugli uomini crea rivolte femministe, è la vera donna con i pantaloni, ma soprattutto con il portafoglio: infatti è lei che tiene le redini di questo dinamico duo, accettando i mandati, riscuotendo i pagamenti, pagando i fornitori (quest'ultimo con i soldi del solo Mr. Smith ;-) e ovviamente...facendo fuori i loro bersagli!!!
Stavolta il Matta sta in una situazione....teribbbile!
28 lug 2008
George Occhiblu corrotto dal Matta!
"Abbiamo acquisito delle importanti prove fotografiche su un tentativo di corruzione da parte del Matta verso George Occhiblu, detto il Buono, appena saputo che i tre cacciatori di taglie erano sulle sue tracce. Ma non sappiamo come è andata a finire, e per questo indagliamo a 360 gradi. Certo...la notevole irreperità del nostro George, in giro per l'Europa, ci stranizza molto. Ma senza prove non lo possiamo inchiodare. Per fortuna adesso Mr e Mrs Smith sono sulle sue tracce e non credo che la sua latitanta durerà ancora molto." Questa la nota diffusa dal solito Marranzano riguardo queste incredibili rivelazioni. Ma noi siamo in grado di fornirvi, in esclusiva intercondominiale, anche la conclusione di questo tentativo del Matta di sfuggire, con il ricatto e la corruzione, ai suoi inseguitori. Leggete il documento qui sotto per sapere tutto.
Presto dedicheremo un articolo allo spericolato inseguimento del Matta da parte dei due assassini Mr e Mrs Smith, con incredibili rivelazioni sulla loro identità. State in ascolto.
Presto dedicheremo un articolo allo spericolato inseguimento del Matta da parte dei due assassini Mr e Mrs Smith, con incredibili rivelazioni sulla loro identità. State in ascolto.
Iscriviti a:
Post (Atom)