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Ok, cominciamo dal remoto passato, visto che sono passati quasi 15 giorni, con il reportage di Lanciano Fumetto!
Partenza domenica 22 aprile in clamoroso ritardo alle ore 12:00 (prevista era 10:30-11:00) con sveglione fantozziano del sottoscritto completamente vanificato.
Brigata automunita formata dal sottoscritto, che sfoggia orgogliosamente la maglietta dell'Omino Bufo di Castelli, Pontrelli,
Keison e
Torti Jr.
Attraversamento perpendicolare dell'Italia quasi alla velocità della luce (180 o giù di lì). Era emozionante vedere gli animaletti volanti che si spalmavano sul parabrezza a velocità fotonica.
Quindi arrivo e sistemazione in lussuosissimo alberghetto fuori Lanciano, con insperati benefit riservati solo ai grandi vips (frigorifero da svuotare e altre cose che non si possono dire...almeno senza provocare le ire delle rispettive fidanzate).
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Da infiltrato ho assistito alla book review fatta in una grande sala riunioni da Sergio Toppi, Angelo Stano, Andrea Di Vito, Pongio, Keison & Torti (che sagome: una strana coppia tipo Ale & Franz prestata al fumetto). Io ero il sostituto della fidanzata di Pongio (nessuna ilarità, please ;-) e quindi, mentendo sulla mia appartenenza alla scuderia Eura (perdonami Lorenzo...), mi infiltravo discretamente nelle sale gremite e inaccessibili di Lanciano Fumetto. La grande serenità e pacatezza di persone come Toppi, o la severa lucidità di uno Stano in gran forma (mai sentito Stano parlare così tanto...) erano prima che una lezione di disegno, una lezione di vita. E quando ti ritrovi fino alle tre di notte a vagare per una cittadina dormiente, ridendo delle più solenni minchiate (
"Frankie! Frankie!") in compagnia di alcuni dei sopracitati, più Andrea Plazzi e Paolo Bacilieri, ti rendi conto che ogni tanto fa bene "fare il fumettaro tra i fumettisti" (
Anonimo del basso Mattalianesimo, 1345 dC ca).
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Chiaramente parlo delle persone con cui sono stato maggiormente, ma a Lanciano avevamo ospiti del calibro di Steve McNiven ("Stiv Miniven" qualcuno diceva), oltre vari autori di Zagor tra cui Chiarolla, Laurenti e Verni. Strana gente, gli autori di Zagor: tutti eterni Peter Pan che hanno realizzato il sogno di disegnare il personaggio della loro infanzia.
Ma sicuramente quello che è stato considerato il matto di turno era questo strano tipo qua, che tutto bardato alla Blade Runner con portatile, macchina fotografica, Ipod e altre diavolerie tutte attaccate addosso, si aggirava furtivo per i corridoi e nessuno riusciva a capire cosa stesse facendo esattamente. E l'ho sentito anche ribadirlo con tracotanza ad una povera hostess: "Ma lei sa cosa sto facendo?! No? E allora mi lasci fare!" Voi non l'avreste preso per pazzo? E poi dite che noi fumettari siamo gente strana. Mah!
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Se osservate con attenzione la foto qui accanto troverete un esterefatto Keison che si chiede: "Aò, ma per chi m'ha preso?! Per malato? Daje ste porzioni ar gatto e portame il resto der trancio!"
(trascrizione a cura del Matta). Ma la battuta da ricordare è stata quella del congedo dalla cena di Toppi:
Pongio: "Arrivederci maestro, grazie di tutto".
Toppi: "Se mi chiami ancora maestro non ti saluto".
E mentre Angelo Stano si alzava il bavero della giacca e scompariva tra le ombre di un vicolo, novello Dylan Dog, noi ci buttavano esausti nelle nostre brande, pronti per ritornare nella capitale. Segue reportage Napoli Comicon.
1 commento:
matte risate!!!
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