Purtroppo siamo sempre qui a parlare di chiusure.
Ma, per fortuna, stavolta anche di riedizioni.
Nel dicembre scorso la testata di Mister No ha chiuso con il 379: numero conclusivo dell'ultima lunga grande saga del personaggio, durata ben 16 numeri e scritta per intero da Guido Nolitta/Sergio Bonelli, il quale non scriveva le avventure del suo pilota da non so più quanti anni (e forse alla fine questa cosa ha avuto il suo peso ;-). Vi confesso che non ho avuto neanche il coraggio di comprare e leggere l'ultimo numero. Mister No ha la mia età. Vederlo chiudere è stato come se un pezzo della mia vita da fumettaro se ne fosse andata a cachì.
La chiusura di personaggi come Gregory Hunter, Nick Raider, Jonathan Steele, etc, poteva avere un senso: testate giovani, che non hanno avuto il tempo di entrare nel cuore dei lettori. Ma Mister No. Cazzo, Mister No. Uno dei personaggi popolari più innovativi del fumetto italiano. Sulla breccia dal 1975. Eppure, forse, troppo figlio del suo tempo. Che poteva contare, come sempre in Bonelli, su uno zoccolo duro di lettori, anche se orami non sufficienti a tenerlo in edicola. Un personaggio che gli autori successivi a Nolitta, forse, non sono riusciti ad "adattare" al mondo che cambiava intorno a lui: come è successo, invece, a Martin Mystère, ma come hanno giustamente sottolineato i tipi di UBCfumetti nel più bel coccodrillo per una testata a fumetti che abbia mai letto.
Ma se allora non ne ho parlato è per un motivo ben preciso.
Aspettavo che uscisse in edicola l'annunciata riedizione della serie per i tipi delle Edizioni If. Riedizione fatta sulla falsa riga di quella di Nick Raider, realizzata a sua volta copiando il format inaugurato da PaniniComics per Ken Parker Collection: due avventure a numero, rubriche fisse, articoli di approfondimento (a firma di Davide Castellazzi) e copertine originali all'interno. Un formato che, vivaddio, in edicola regge e ci (si, mi ci metto pure io) sta dando la possibilità di (ri)leggere saghe indimenticabili del fumetto italiano come quelle di Lungo Fucile, della Compagnia della Forca e, non ultima, quella di Mister No.
Ristampa che è solo l'ultimo tassello di questo maledetto e schizofrenico mercato italiano, che sta vivendo un momento felicissimo nella riproposta al grande pubblico di autori come Pratt, Pazienza, Magnus, e Crepax, ma che trova sempre più difficoltà nel creare nuove proposte. E quando le crea sono, tranne in rari casi, piccoli benefit ad appannaggio di autori già affermati.
Perchè purtroppo, per rieducare una generazione di lettori, servono sia le ristampe dei grandi classici, che le nuove produzioni. Ma non quei bei volumi da libreria che vendono, bene che vada, qualche migliaio di copie. E che diventano quindi l'affermazione del lavoro di UN solo autore...o di uno sparuto team. No. Servono le produzioni seriali. O semi-seriali, almeno. Produzioni che facciano crescere nuovi lettori, ma anche nuovi professionisti. E quindi applaudite al coraggio di editori come Salvatore Taormina, alla tenacia della Star Comics, alla caparbia dell'Eura, alla professionalità illuminata della Red Whale. E non snobbatele perchè non vi approvano i vostri progetti di serie autoriale.
Il mercato italiano ha bisogno di meno divi e più professionisti: autori che non si fanno vedere alle fiere e agli incontri ma che portano avanti un discorso qualitativo e professionale quasi invisibile agli operatori, ma ben visibile (si spera) ai lettori. Nomi? Francesco Artibani. Bruno Enna. Giovanni Di Gregorio (metto anche lui, anche se ogni tanto si fa vedere). E questo per parlare degli sceneggiatori. Stesso discorso vale per i disegnatori.
In questo inizio di anno, molto difficile professionalmente, questa cosa l'ho capita. E mi sto dando da fare per diventare un professionista prima che un autore. Uno sceneggiatore che oggi scrive questo, domani quell'altro. Con la stessa professionalità e dignità. Con lo scopo non di autocelebrarsi, ma di mettersi al servizio del mezzo. Da questo la mia timida collaborazione a Martin Mystère, le prove per la Red Whale, e qualcos'altro che spero arriverà nel corso dell'anno. Certo, nel cassetto anche qualche progetto, retaggio di anni precedenti. E la volete sapere una cosa? Me la passavo meglio quando vendevo a destra e a manca i miei progetti. Perchè questa è la strada più difficile e meno ovvia. Ma è quella che vorrei percorrere. Quella che forse mi farà vivere della professione che mi sono scelto.
Tutto questo per dirvi che: IO COMPRERO' MISTER NO Riedizione.
E l'aspetterò in edicola con la stessa trepidazione con cui aspetto Martin Mystère e Dago Ristampa (altro personaggio su cui ci sarebbe parecchio da riflettere). Perchè oltre che essere una lettura piacevole e divertente a 31 anni di distanza (molto più di certe ultime novità che mi stancano ancora prima di finire di leggerle), è un pezzo di storia del fumetto italiano che bisogna conoscere. E la Bonelli, da par suo, continuerà a presentarci avventure inedite del personaggio in vari speciali a cadenza semestrale. Quindi, lunga vita a Mister No.
23 mag 2007
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7 commenti:
Amen fratello! Anche io mi riprometto di essere accanito acquirente della riedizione! Ti aspetto per il passaggio di consegne!
sarò tra voi dopodomani. aspettatemi con ansia ;-)
Non ho gli anni di Mister No ma qualcuno di meno. Non avevo mai comprato un numero ma adesso credo proprio che mi godrò la ristampa.
secondo me il primo numero è una figata pazzesca! Mister No era un vero anti-eroe per i tempi. Poi si è ammorbidito...e forse, visti i tempi che cambiavano, si doveva indurire.
Ma ormai è tardi per pensarci...e in fondo è inutile speculare sui "se" e sui "ma". Godiamoci le sue prime avventure e amen!
Ok, mi hai convinto, me lo accatto :-)
se dovesse venirmi una lira in tasca per tutte le volte che convinco qualcuno a leggere un fumetto, potrei vivere di "diritti del lettore" ;-)
Io ho conosciuto MisterNo 3 anni fa e dopo avere letto alcuni numeri mi sono comprato tutta l edizione completa originale(Non ti dico quanto ho speso ma non importa).
Ho 24 anni e trovo che il personaggio sia attualissimo. Leggerlo è il mio viaggiare,la mia avventura, il mio passatempo preferito.
A differenza di molti, trovo il secondo MNO (quello non di Nolitta per intenderci) sicuramente meno caratterizzato caratterialmente, ma molto avventuroso e ugualmente interessante.
Tutto qua.
Ciao Gabriele
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