29 mar 2007

"This! Is! Spartaaa!"

Accusare questa pellicola di "propaganda fascistoide americana" mi sembra un tantino esagerato.
E' vero, ci sono delle rimarcature nella sceneggiatura che sottolineano come gli Spartani siano i duri ma buoni, i giusti, e Serse il folle cattivo che vuole conquistare il mondo per sua piacere personale. E i buoni, gli spartani, di solito restii a muovere guerre che non siano per il mantenimento dei loro territori, sacrificano se stessi per l'Ellade tutta.
In questo Miller ci aveva ricamato su già nel fumetto, ma nel film viene sottolineato più spesso. Bisogna ammetterlo, gli americani sono fatti così: con quella mentalità "we are the good guys, the others are the bad ones" che certe volte ti fa proprio schifo. Se dovessi soffermarmi sugli scempi antistorici che hanno fatto con, esempio, Troy o Alexander, da appassionato di letteratura greca avrei bruciato le pellicole.
Ma veniamo a 300 e lasciamo stare, per un momento, i sostrati socioculturali che, inevitabilmente, influenzano sempre un prodotto di "finzione" prodotto in questo o quel paese. 300 è, secondo me, un film meraviglioso.
La graphic novel originale è, da sempre, la mia opera preferita di Miller. Ogni volta che la rileggo riesce a strapparmi una lacrima di commozione. E' un fumetto intenso, drammatico, fatto di eroi duri e ideali. Una storia eterna, come ce ne sono molte nella Storia, che certe volte ti chiedi a cosa ti serve leggere Devil o Superman, se puoi prendere l'Odissea e l'Iliade (per citare due titoli) e vedere sfilare sotto i tuoi occhi tutti gli ingredienti della "vera" fiction di una volta: il coraggio, l'onore, gli ideali, il sacrificio, i colpi di scena, la magia, la guerra, gli esseri fantastici, la crudeltà della vita quotidiana, il dramma, la commozione e l'ironia.
300 è un film che attinge alla Storia (con la S maiuscola) e che ti prende, ti appassiona, ti stringe la gola e lo stomaco, ti affascina con le immagini e le parole, ti commuove e ti esalta, come dovrebbe fare una vera "storia", raccontata ieri da Omero, oggi da un regista hollywoodiano e da un fumettista con i contromaroni. Andatelo a vedere, non ve ne pentirete.
E lasciatelo sullo schermo per quello che è: una storia ben raccontata.
Poi magari, a casa, cercate su internet come sono andate veramente le cose nella Storia. O, se avete fatto il classico, prendete la vecchia letteratura greca che conservate come cimelio dalle superiori. In entrambi i casi potrete farvi un'idea di come Miller prima e Snyder poi hanno leggermente "romanzato" sulla vicenda per renderla più "estrema", ma non per questo meno ricca di fascino e degna di essere raccontata. Anche gli antichi narratori avevano la spiacevole abitudine di essere "faziosi", vedi ad esempio Platone quando parla della rivalità tra Atene e Atlantide nel Timeo e nel Crizia. Ma non per questo sputiamo su Platone e su quello che ci ha tramandato. Semplicemente, leggiamo attraverso le righe quello che ci voleva insegnare.
I film, nella maggior parte dei casi, non "insegnano" niente. Quindi, se siamo persone intelligenti, dobbiamo prendere questo e altri film per quello che sono: opere di "finzione".

12 commenti:

sumono ha detto...

figaaataaaaaaaaaa

manlio per una volta ci troviamo d'accordo su un film! ^_^

Anonimo ha detto...

Andate a vedere o rivedere Arancia Meccanica e poi ne parliamo. Ancora oggi il capolavoro di Kubrick è considerato un film violento tout-court. E invece sappiamo (lo sappiamo?)che è la sintesi perfetta della metafora del potere (la forma più violenta che esista). Altro che 300 e Miller (la violenza per la vioenza e tanto onanismo). Prendete una camomilla doppia, ma va bene un buon nero d'avola e immergetevi nelle visioni del Maestro Stanley.

Elena Casagrande ha detto...

Matta, sono d'accordo con te su tutta la linea.

Siamo superficiali? Sti cazzi.

Vedo che qui un anonimo (che ha paura?) cerca di darci una lezione. Ma mica abbiamo insultato Kubrick per fare i complimenti a 300. Insomma, dire che il viola è stupendo equivale a dire che il rosso fa schifo?

bha...noi intanto ce la siamo goduta!

Anonimo ha detto...

Riflessione (riflessione?) violenta quella della signora west. Se la goda pura, chi glielo impedisce? Non mi pare di aver dato del "superficiale" ad alcuno: solo, ho cercato (forse maldestramente) di contenere (ma non credo di averne alcun diritto, a pensarci bene) debordanti e straripanti entusiasmi per operazioni molto ruffiane (niente contro le cose ruffiane, molto polemico invece verso la violenza nazifascista e la viloenza in genere). Mi pareva un modo (mi accorgo solo ora, sbagliato) comunque per ricordare un film che più e meglio di ogni altro ci rccconta l'orrore della violenza. Nessuna lezione, nessuna paura. Che significa Iara West? Grazie per l'ospitalità e scusate il disturbo.

sumono ha detto...

sarà... ma io ero talmente fomentata che a tutto pensato tranne che alla violenza...
cioè... mi spiego meglio...
alla fine questi Spartani hanno cercato in tutti i modi di difendere la loro terra da un pinco pallino che arriva e si crede di essere il padrone del modno (mi sembra assomigli a qualcuno.. si forse agli americani... già..).. e scusate se è poco combattere da uomini liberi per la propria libertà
chi era che urlava libertà?? ah si.. Mel Gibson in Bravehearth...

Secondo me Arancia Meccanica è totalmente un'altra cosa... e quindi questo paragone mi è sembrato un po' fuori luogo

Anonimo ha detto...

Quel film di Gibson, sovrastimatissimo, è solo l'inizio della deriva violenta e delirante del regista australiano: avrebbe poi realizzato una "passione" molto pulp (fine a se stessa)e un triste apologo anacronistico (mi sfugge il titolo) e violentissimo (l'unica cifra conosciuta e spiattelata dall'ex attore è lo shock splatter che ti toglie il fiato con ettolitri di sangue che sgorgano allegramente). Il film citato dalla signora Sumono è il più amato dai leghisti... Che lottano, lo sappiamo tutti, per la libertà del loro popolo, oppresso dai romani ladroni, dai terroni predoni e via delirando.

sumono ha detto...

e vabbè....
ma in questo mondo non è possibile vedere un film in quanto tale???? senza fare riferimenti a chi a cosa a quando?
sarò superficiale o quant'altro, ma non me ne frega un emerito tubo se un film è preso a manifesto da chicchessia! ^__^

Elena Casagrande ha detto...

U-u-u-u...una riflessione talmente violenta da aver scatenato una vera e propria rissa...accidenti!
=_=''

"Anonimo", qui mi sà che s'è partiti proprio per la tangenziale...violenza nazifascista, leghisti, roma padrona...Oo"
E' difficile soffermarsi ad un livello più lineare, più immediato benchè magari anche più ruffiano? Assurgere 300 a tali interpretazioni di faziosismo politico mi sembra assai...inutile, nonchè poco probabile o almeno così preoccupante.

Faccio la parte dell'ingnorante, di quella che le cose magari nn le vuole proprio vedere e ti chiedo: perchè questi soldati spartani devono per forza portare le veci dell'ideale nazista? Perchè difendono la forza, la loro terra, il loro ideale? Perchè discriminano l'imperfezione, la debolezza e la diversità?
Diciamo di sì, diciamo che la selezione della razza pura effettuata sui neonati è qualcosa che rimanda altamente a quella mentalità; ma nessuno credo in quella scena si sia sentito rappresentato, anzi...

Da quel che scrivi ciò che più ti spaventa credo sia che tutti gli spettatori di questo film escano (io tra loro) dalle sale entusiati e fomentati dopo aver visto uno spettacolo tale di guerra, morte, sangue e violenza. Mettila così: la guerra delle Termopili è avvenuta veramente, perciò nonostante il fatto storico faccia solo da spunto alla graphic novel di Miller, nn la puoi negare; chi conosce miller conosce i suoi aspetti grotteschi e li distingue prendendoli per come sono, chi non lo conosce ne apprezza cmq la forza visiva; la violenza e la forza bruta che vedi benchè esaltate e romanzate all'ennesima potenza sono scene di battaglie e durante le battaglie nn si chiacchiera; il "biscotto" con cui il film fa passare per bellissima una cosa che in verità è atroce è perchè è narrato come mito, nel senso che tramite la voce narrante l'effetto che si voleva dare era lo stesso dei poemi epici: la grandezza degli eroi, la (appunto) bellezza dell'arte della guerra...l'Iliade nn fa altro. Con ciò nn voglio dire che la guerra sia un'arte da coltivare (non è proprio un'arte e basta),però puoi negare cmq la bellezza del poema nonostante quello che narri?O sbaglio?

La perspicacia dello spettatore, in genarale oggi come oggi, sta nell'avere l'occhio critico nel riconoscere dove finisce la realtà e i legami con essa e dove inizia la finzione; sta nel saper prender un film per quello che è e non per quello che potrebbe essere. Forse abbiamo un pubblico che spesso un'operazione del genere non la sa fare, forse è questo quello che più ti preoccupa.

Lascia perdere le tendenze di Miller e le assonanze ideologiche degli spartani...visivamente non è una pellicola godibilissima? Non è una romantica storia di uomini? E poi vedi il lato più coatto e fatti due risate...nn si può prender così seriamente...

Bha...

Sn d'accordo cn Sumono; spero di nn aver usato troppa "violenza" in questo commento e mi piacerebbe sapere con chi sto facendo questo dibattito...

Manlio dove sei?^^

Anonimo ha detto...

Cara Lara West, devo dire che gli ultimi argomenti addotti sono tutt'altro che "superficiali" (ma io prima non intendevo rilevarlo. Se è accaduto è stato solo un mio incidente dialettico). La passione con la quale difendi il film e la sua visionarietà ti fanno onore (sempre che la mia ammirazione possa interessarti). Scusa se ora ti dico una cosa che sembra un giochino di parole: le tue riflessioni sono più da ateniese che da spartana. Questo mi piace assai. Non temo che 300 piaccia, possa piacere, possa fomentare (mi spiegate cosa diavolo significa uscire dal cinema fomentati?). Temo, ma è un "temo" tra virgolette, perché sui gusti non discuto, che lo strapotere delle immagini truccate e ipercomputerizzate e condite con un'improbabile finzione "fomentino" un abbassamento del senso critico. Insomma, siamo sicuri che le idee talvolta grottesche e ironiche di Miller riducano la portata della sua ideologia incontrovertibilmente "fascista"? Io non temo manco il fascismo, solo lo detesto. E se viene citato Gibson e il suo cinema nazistoide che posso fare? Dico la mia, visto che ci siamo. Che i film dell'australiano piacciono ai leghisti, poi, non sono robetta da cestinare nel dimenticatoio. Credo che ancora oggi la politica sia una cosa seria. I fumetti, anche i più disimpegnati, non sono in fondo qualcosa di politoc e culturale? No? Quella ispirata alla graphici novel di Miller è l'unica "violenza" possibile? Non c'è spazio per un film, una fiction, un fumetto, una finzione che fomenti l'antivioenza?
Suvvvia, con Arancia meccanica intendevo provocare un dibattito che un pò facesse riflettere sull'odierna produzione artistica "violenta" un pò sciatta e un pò patinata. Non sono un abitué dei linguaggi blog: vedo che vi nascondete dietro strani nomignoli. Ecco, il mio è Alfred, Alfred Hitchcock. E' stato un piacere dialogare a distanza. E' bello che a voi piaccia 300 incondizionatamente e che io, per caso, possa dire di Arancia meccanica parlando a zig zag di violenza e altri massimi sistemi. Mi piacciono anche i fumetti, ma prediligo a Miller, Eisner e Spiegelman. Vi ringrazio per aver dato vita a un dibattito che si è fatto man mano sempre più interessante e articolato. Un caro ciao a tutti.

Elena Casagrande ha detto...

Ciao Alfred, nomignoli o nomi veri tra blogghisti è cmq sempre un piacere identificarsi, come succede dopotutto nella realtà quando si fa conoscenza. Sono molto onorata della tua ammirazione e la ricambio, perchè finalmente vedo un dialogo civile e interessante nonostante i punti di vista distanti.
Sono d'accordo con te nel ritenermi un'ateniese, e un po' ne sono fiera. Ma nonostante ciò difendo gli spartani e argino le polemiche che la loro ideologia e il loro stile di vita possono suscitare. Ora capisco il tuo timore di abbassamento del senso critico e di un possibile sminuimento di quel che inconsciamente la pellicola potrebbe comunicare, essendo mezzo di espressione di un autore di quella fazione, dopo lo stesso fumetto.
Ritengo che il tuo livello di analisi sia assai più approfondito, insomma non tutti sanno che Miller è schierato a destra, quindi la maggior parte del pubblico guarda il film per quello che vede, magari interpretando e facendo suoi prima di tutto i "bei sentimenti" e le emozioni immediate, che, devi ammatterlo, in questo film benchè "facilone", sono forti.
D'accordo. Gli autori piegano la storia alle loro opinioni e c'è quindi un motivo proprio del perchè gli spartani e gli altri personaggi si comportano o sono a quel modo. Però tralasciando il fattore politico (cosa possibilissima) l'opera in sè ha un fascino tutto suo. Se la si vuole guardare col suo background autoriale allora in un certo senso, "si giustificano" alcune scelte: Miller non farà mai un'opera che vada contro le sue ideologie...perchè quindi stupirci? La sua violenza non è l'unica possibile, assolutamente, ma da lui certo non si può chiedere altro. Siamo talmente saturi di violenza forse, che tra tanta la più romanzata e poeticizzata alla fine ci appare stupenda, questo è quello che secondo me ci deve preoccupare. Ci sono film che portano un messaggio di antiviolenza, ma forse criticare 300 su questo piano è fuorviante. Arancia meccanica rimane un film denuncia, penso, lo scopo di 300 è tutt'altra cosa (nonostante un sub-messaggio potrebbe dire qualcos'altro) e ritengo sia quello di intrattenere, di narrare: sn io spettatore che dovrei esser capace di prendere un'opera in tutto il suo quadro e accettarla x quella che è, faziosismi compresi, senza scandalizzarmi delle probabili conseguenze che essa porterebbe "causare".

300 penso sia un film d'intrattenimento, una storia epica, una storia romantica e violenta, una storia che ha i suoi lati oscuri in ogni suo personaggio, in ogni sua parte, una storia che trae spunto dalla realtà ma alla fine è finzione, un romanzo visivo dalle tinte grottesche, emozionante e moderno.

Sfruttare le emozioni per propagandare un'ideologia è una retorica che a questo film non adatterei, benchè sia un aspetto potenzialmente forte.

Sui film di Gibson non mi pronuncio, perchè non li ho visti. Ma se Mel ha le sue tendenze e un giorno dovessi vederli, allora saprò come guardarli. Possono piacere ai leghisti, ma non per questo se mai li riterrò un buon spettacolo mi sentirò io stessa una leghista...!

Una persona "fomentata" nel gergo che si usa almeno dalle mie parti, è una persona "gasata", entusiasta...che sta a 1000!^^

MI ha fatto piacere aver partecipato a questo dibattitto, se ti piace dialogare di cinema ogni tanto mi trovi a commentare qualche pellicola su filmscoop.it, altrimenti fai un salto sul mio blog...sarei contenta di poter chiacchierare di nuovo.^^

Matta ha detto...

Bene, vedo che gli animi si sono calmati. Un benvenuto ad anonimo...anche se non amo troppo i "commentatori polemici anonimi". Comunque vada siete stati corretti, e questo in una discussione va sempre bene. Io in questi gg sono stato sempre fuori e non ho guardato molto il blog. Anche senza padrone di casa siete stati civili e pacati. Bravi.

Nervinfranti ha detto...

Posso intervenire, velocemente, anch'io?
Io lo sono andato a vedere (e confesso che conosco poco i fumetti di Miller, anche se ne conosco il genere e non vedo l'ora di leggerli tutti). Ma ho amato 300.
A parte che ogni singola sequenza è un capolavoro. Ti illustra a cosa può arrivare l'arte cinematografica con mezzi digitali e straordinario talento. Da brivido.
Ma, a parte questo, è tutto talmente consapevolmente esasperato che l'ideologia implode in se stessa. A tratti ho fatto fatica a reggere, ma il tutto è stato paragonabile ad un giro sulle montagne russe più alte d'europa o nella casa dell'orrore pù efficace del mondo.
Mi sembra che il tutto venga trattato come qualcosa che fa parte di un mondo "altro", un mondo che, anche per i personaggi grotteschi che presenta, non ha nulla a che vedere con noi. E che quindi possiamo osservare tranquillamente con ironia e distacco e rifiutare nella vita reali, annessi e connessi.
Del resto trovo GENIALI i sottilissimi spunti autoironici: quando Leonida afferma "di voler essere civile con il nemico" mentre continuano tranquillamente a sterminare inermi feriti; oppure i titoli, ricchi di sangue anch'essi.
trovo che il film sia riassumibile nel dialogo "Questa è pazzia!! "No, questa è Sparta!".
Non mi sembra che ci siano "buoni"
e "cattivi". Gli spartani vengono sconfitti, alla fin fine, dalla loro stessa ansia di perfezione guerresca, rifiutando un poveraccio che finisce per tradirli.
Più di una volta vine mostrato come gli altri popoli li vedano per quello che sono: dei pazzi.
E' una morale altra, che può esistere, il film ce lo ribadisce, solo nel mondo dell'immaginario cinematografico.
Trovo che il tutto sia davvero catartico. Si esce "ripuliti" da una esperienza sconcertante, frenetica, esilarante, emozionante all'ennesima potenza.
E una volta usciti dal cinema tutti siamo corsi su web a vedere "come sono andate davvero le cose"( cosa che ahimè i miei amati documentari raramente riescono a fare).
Tutto questo è CINEMA, gente. E tutto è strutturato narrato mostrato come solo questo mezzo può fare. Godiamocelo.