Ecco una storiella che a me è sempre piaciuta tanto.
Era nei miei cassetti da qualche anno, e quando l'anno scorso Niccolò Storai mi ha invitato a partecipare a MOTEL, rivista che invece è rimasta un numero unico, pubblicato da Nicola Pesce Editore, non ho restito alla tentazione di rispolverarla. Soprattutto perchè, visti i tempi in cui viviamo, poteva avere un senso realizzarla. Forse è narrata sul filo della retorica, questo lo ammetto, ma alla fin fine che se ne frega. Avevo voglia di raccontarla e così ho fatto.
La storia è baciata dalle meravigliose chine di Gud, un autore che ha mi ha stupito per l'impaginazione scelta: continua, senza uso della closure.
Sperimentale, ma senza perdere in leggibilità.
E' stata definita simpatica da alcuni, inutile da altri.
Ma si sa, siamo in democrazia e non me la prendo di certo.
Come sempre aspetto i vostri commenti.
Potete scaricarla QUI.
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