18 feb 2007

Ho le vele gonfie!

E non volevo essere ironico. Nessun doppiosenso.
Per ora si naviga a vele spiegate.
Ho passato il weekend (a dire il vero tutta la settimana, contando lo studio preparatorio) a scrivere una cosetta che potrebbe essere foriera di una cosona. Per ora massimo riserbo, anche per scaramanzia. Tutto questo mentre la mia fidanzata mi chiamava a destra e a manca, la sua amica (anche lei ospite in questo grande ostello della gioventù che è la casa dove abito) che voleva essere portata a vedere i Caravaggio, San Pietro, il Colosseo.
E io che elargivo "si" a tutti, per poi continuare imperterrito a battere i tasti sulla tastiera, assorto e sordo agli stimoli del mondo esterno. Conseguenze: lavoro consegnato come da scaletta, broncio galattico della fidanzata, amica della fidanzata buttata nelle braccia del mio inquilino. E poi dicono che il fumettaro è un mestiere dove stai sempre a casa e quindi fai quello che vuoi. Spiegatelo voi alle donne che vi stanno sempre accanto, ma voi non le calcolate neanche di "sgricio" perchè siete concentrati su una scadenza che volete (e dovete!) assolutamente rispettare. Uno accoglie come un segno del destino un raptus di concentrazione assoluta, e loro sono sempre li a chiedere questo e quello (i miei amici sardi ne sanno qualcosa....vero?! E non faccio nomi!). Comunque alla fine tutto si è risolto per il meglio: lavori e relazioni (fiuuu...).

In tutto questo ieri si è consumato un baccanale degno dei peggiori imperatori romani, con la scusa del compleanno di uno dei miei inquilini. Gente venuta dai quattro angoli del mondo (Bologna, Sidney, Spagna, Londra) ha invaso casa, bevendo e mangiando, lasciando pile di bottiglie vuote a destra e a manca. Io alle 9, quando il più delle persone doveva ancora arrivare, ero già quasi ubriaco. Stamattina quando mi sono svegliato ho trovato un tappeto di persone accampate in salotto, la cucina che sembrava un campo di battaglia, il bagno peggio di un vespasiano pubblico.
Certo, camminando per casa con le ciabatte di BobMarley e la vestagliona scozzese del Conte, come l'hanno soprannominata i miei inquilini, molti degli astanti non mi avevano neanche riconosciuto. Poi ho ruttato il mio nome in endecasillabe...e allora mi hanno salutato (sto esagerando, dai!).
Comunque me la sono passata sicuramente meglio del mio amico Giovanni che, nel weekend, si è dato al lavoro nei campi. "Un pò di sano lavoro fisico..." dice sempre lui. "...ci spezza presto la schiena!" Aggiungo io (vero Gio?! ;-). Dalla prossima settimana cominceranno le anticipazioni sui progetti a cui sto lavorando per ora. Stay tuned!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

compare, mi compiaccio. come sono lontani i tempi del tresette col morto. Te la ricordi questa?

Anonimo ha detto...

in bocca al lupo, Conte Marley
firmato: un anonimo coinquilino
P.S. ti vanno i pop corn?

Matta ha detto...

A dire il vero, no. Comunque mi compiaccio del tuo compiacimento. Qui nel continente ci si da da fare...;-)

Matta ha detto...

@sato: quello di cui sopra era per te, non per l'anonimo a cui dico SI, mi vanno i popcorn. Gracias...

Stefano ha detto...

spero che almeno l'ingresso fosse praticabile.
giorgio è tornato di corsa da li bianco bianco e con le suole scivolose...

e non dico altro
harharhar