Et voilà! Ecco a voi l'anteprima di una delle cosette a cui ho lavorato in questo periodo, per gioia e per diletto, animato dal sacro fuoco dell'ispirazione: una storia breve di 6 tavole, disegnata superbamente da Gud (ovvero Daniele Bonomo)!
Uscita prevista: Napoli Comicon, all'interno della nuova rivista della Nicola Pesce Editore, MOTEL. Una benemerita iniziativa editoriale ideata e curata da Niccolò Storai, Massimo Perissinotto, Claudio Calia.
Oltre ai numerosi disegnatori che hanno omaggiato la scomparsa di Bad Trip (tra cui Niccolò Storai e Alberto Corradi), leggerete fumetti di Andrea Gabaldi, Laura Spianelli, Stefano Misesti, Giovanni di Modica, Alberto Pagliaro, Ottokin, Gianluca Costantini, Omar Martini, Mirko Benotto, Andrea Longhi e moltissimi altri. All' interno della rivista non ci saranno solo fumetti ma redazionali a cura di SmokyMan (interviste ad autori stranieri), Davide Barzi (musica e fumetto), ed Ettore Gabriele.
Il tutto seguendo un'idea tutta bukowskiana del Motel: un posto dove la gente si ferma, magari perchè non ha un altro posto dove andare. Si ferma lì e lascia parte della sua vita in quelle stanze. C'è chi ci rimane per molto, chi per poco. Ma tutti lasciano un pezzetto della loro vita. Così i disegnatori: chi una tavola, chi sei. Ognuno rimane quanto vuole. Poi se ne va. E magari ritorna, nei prossimi numeri.
Secondo me scrivere storie brevi è sempre molto difficile. Almeno come le intendo io. Con un'idea forte dietro, che alla fine sorprenda il lettore. Questa credo che sia una di quelle storie. L'avevo nel cassetto da un pò. E non vedevo l'ora di farla disegnare. Gud si è superato, creando queste tavole senza closure, in cui la narrazione scorre fluida da un momento all'altro, senza mai incepparsi. Retini e inserti fotografici hanno completato questo suo mix stilistico che io trovo veramente sorprendente. Spero che vi piaccia.
24 feb 2007
19 feb 2007
Scampoli di celebrità
Sergio è finalmente nel catalogo degli Humano con il suo "Pioggia d'Estate".
E il mio nome compare tra le righe della sua biografia (bontà sua). Il nostro divertimento umoristico sugli AniMarvel continua ad essere un piccolo fiore all'occhiello di cui andare orgogliosi, anche oltralpe. Speriamo porti bene per quello che c'è in cantiere ;-).
E il mio nome compare tra le righe della sua biografia (bontà sua). Il nostro divertimento umoristico sugli AniMarvel continua ad essere un piccolo fiore all'occhiello di cui andare orgogliosi, anche oltralpe. Speriamo porti bene per quello che c'è in cantiere ;-).
18 feb 2007
Ho le vele gonfie!
E non volevo essere ironico. Nessun doppiosenso.
Per ora si naviga a vele spiegate.
Ho passato il weekend (a dire il vero tutta la settimana, contando lo studio preparatorio) a scrivere una cosetta che potrebbe essere foriera di una cosona. Per ora massimo riserbo, anche per scaramanzia. Tutto questo mentre la mia fidanzata mi chiamava a destra e a manca, la sua amica (anche lei ospite in questo grande ostello della gioventù che è la casa dove abito) che voleva essere portata a vedere i Caravaggio, San Pietro, il Colosseo.
E io che elargivo "si" a tutti, per poi continuare imperterrito a battere i tasti sulla tastiera, assorto e sordo agli stimoli del mondo esterno. Conseguenze: lavoro consegnato come da scaletta, broncio galattico della fidanzata, amica della fidanzata buttata nelle braccia del mio inquilino. E poi dicono che il fumettaro è un mestiere dove stai sempre a casa e quindi fai quello che vuoi. Spiegatelo voi alle donne che vi stanno sempre accanto, ma voi non le calcolate neanche di "sgricio" perchè siete concentrati su una scadenza che volete (e dovete!) assolutamente rispettare. Uno accoglie come un segno del destino un raptus di concentrazione assoluta, e loro sono sempre li a chiedere questo e quello (i miei amici sardi ne sanno qualcosa....vero?! E non faccio nomi!). Comunque alla fine tutto si è risolto per il meglio: lavori e relazioni (fiuuu...).
In tutto questo ieri si è consumato un baccanale degno dei peggiori imperatori romani, con la scusa del compleanno di uno dei miei inquilini. Gente venuta dai quattro angoli del mondo (Bologna, Sidney, Spagna, Londra) ha invaso casa, bevendo e mangiando, lasciando pile di bottiglie vuote a destra e a manca. Io alle 9, quando il più delle persone doveva ancora arrivare, ero già quasi ubriaco. Stamattina quando mi sono svegliato ho trovato un tappeto di persone accampate in salotto, la cucina che sembrava un campo di battaglia, il bagno peggio di un vespasiano pubblico.
Certo, camminando per casa con le ciabatte di BobMarley e la vestagliona scozzese del Conte, come l'hanno soprannominata i miei inquilini, molti degli astanti non mi avevano neanche riconosciuto. Poi ho ruttato il mio nome in endecasillabe...e allora mi hanno salutato (sto esagerando, dai!).
Comunque me la sono passata sicuramente meglio del mio amico Giovanni che, nel weekend, si è dato al lavoro nei campi. "Un pò di sano lavoro fisico..." dice sempre lui. "...ci spezza presto la schiena!" Aggiungo io (vero Gio?! ;-). Dalla prossima settimana cominceranno le anticipazioni sui progetti a cui sto lavorando per ora. Stay tuned!
Per ora si naviga a vele spiegate.
Ho passato il weekend (a dire il vero tutta la settimana, contando lo studio preparatorio) a scrivere una cosetta che potrebbe essere foriera di una cosona. Per ora massimo riserbo, anche per scaramanzia. Tutto questo mentre la mia fidanzata mi chiamava a destra e a manca, la sua amica (anche lei ospite in questo grande ostello della gioventù che è la casa dove abito) che voleva essere portata a vedere i Caravaggio, San Pietro, il Colosseo.
E io che elargivo "si" a tutti, per poi continuare imperterrito a battere i tasti sulla tastiera, assorto e sordo agli stimoli del mondo esterno. Conseguenze: lavoro consegnato come da scaletta, broncio galattico della fidanzata, amica della fidanzata buttata nelle braccia del mio inquilino. E poi dicono che il fumettaro è un mestiere dove stai sempre a casa e quindi fai quello che vuoi. Spiegatelo voi alle donne che vi stanno sempre accanto, ma voi non le calcolate neanche di "sgricio" perchè siete concentrati su una scadenza che volete (e dovete!) assolutamente rispettare. Uno accoglie come un segno del destino un raptus di concentrazione assoluta, e loro sono sempre li a chiedere questo e quello (i miei amici sardi ne sanno qualcosa....vero?! E non faccio nomi!). Comunque alla fine tutto si è risolto per il meglio: lavori e relazioni (fiuuu...).
In tutto questo ieri si è consumato un baccanale degno dei peggiori imperatori romani, con la scusa del compleanno di uno dei miei inquilini. Gente venuta dai quattro angoli del mondo (Bologna, Sidney, Spagna, Londra) ha invaso casa, bevendo e mangiando, lasciando pile di bottiglie vuote a destra e a manca. Io alle 9, quando il più delle persone doveva ancora arrivare, ero già quasi ubriaco. Stamattina quando mi sono svegliato ho trovato un tappeto di persone accampate in salotto, la cucina che sembrava un campo di battaglia, il bagno peggio di un vespasiano pubblico.
Certo, camminando per casa con le ciabatte di BobMarley e la vestagliona scozzese del Conte, come l'hanno soprannominata i miei inquilini, molti degli astanti non mi avevano neanche riconosciuto. Poi ho ruttato il mio nome in endecasillabe...e allora mi hanno salutato (sto esagerando, dai!).
Comunque me la sono passata sicuramente meglio del mio amico Giovanni che, nel weekend, si è dato al lavoro nei campi. "Un pò di sano lavoro fisico..." dice sempre lui. "...ci spezza presto la schiena!" Aggiungo io (vero Gio?! ;-). Dalla prossima settimana cominceranno le anticipazioni sui progetti a cui sto lavorando per ora. Stay tuned!
12 feb 2007
Storie vissute di persona
Giorni di lavoro intenso. Concentrato su mille fronti diversi, si profilano all'orizzonte parecchie occasioni interessanti. Sto cercando di buttare giù una saga con la complicità del maestro Gugliotta, già autore di JEK VANS, in cui sto riversando alcune delle mie passioni narrative. Un editore già è interessato. Spero diventi uno dei lavori di cui andrò più orgoglioso. Tutto questo a parte provini, progetti e storie brevi. Insomma, ne abbiamo per tutti i gusti.
Comunque in questi giorni ho avuto modo di incrociare sulla mia strada alcuni personaggi interessanti. Il primo è Guy Delisle, di cui ho appena letto il suo Pyongyang (Internazionale: Fusi Orari, 2006; 176 pp, euro 16,00). Un libro a fumetti che, per tanti versi, fa il paio con Persepolis di Mariane Satrapi. Il volume è la cronaca a fumetti di un viaggio di lavoro di due mesi dell'autore nella capitale della Corea del Nord. E' stato spedito lì a seguire alcuni progetti d'animazione, uno dei pochi settori che permette l'ingresso di occidentali nella capitale. La Corea del Nord è uno stato ai limiti dell'immaginazione: è Pyonyang ne rappresenta l'essenza. Una spietata dittatura comunista che vive in isolamento quasi completo, immersa nel culto di Kim Il-sung, nominato "presidente eterno" dopo la sua morte, e di suo figlio, il "caro leader" Kim Jong-il. Per gli stranieri è difficilissimo entrare e praticamente impossibile avere contatti con gli abitanti. Uno sguardo ironico ma drammatico sulla chiusura (fisica e mentale) di un popolo che vive una distopia alla 1984 e forse ancora non se n'è accorto. Il volume, tra parentesi, non è neanche troppo conosciuto tra i fumettari perchè è stato pubblicato da una casa editrice che di fumetti non se ne occupa. Recuperatelo. Non ve ne pentirete.
Sabato sera invece ho assistito alla performance di un ottantaduenne che ci arrivassi io con quella lucidità a quell'età: Remo Remotti, un ex matto che è più lucido di tutti noi messi insieme. Tra imprecazioni e parolacce, con quel gusto genuino e disincantato che non te le fa pesare, ha recitato questa cosa qua e ha strappato un lunghissimo applauso alla platea.
Remo Remotti nella sua vita ha vissuto mille vite: attore, pittore, poeta, scrittore, cantastorie, adesso conduttore radiofonico su RadioRock. Lui che è stato tre volte in manicomio (in Perù e nella «Grande Germania» dove si è spogliato nudo tra la folla), lui che è diventato attore a 50 anni, ha fatto una figlia a 64 e ha vissuto la più intensa storia d’amore sui settanta (così almeno dichiara), lui che è stato povero tutta la vita e adesso l’ha messa «nel culo a tutti». Un antimito contemporaneo che se potessi, inviterei a casa mia un giorno si e uno no: chissà quante storie avrebbe da raccontare...
Comunque in questi giorni ho avuto modo di incrociare sulla mia strada alcuni personaggi interessanti. Il primo è Guy Delisle, di cui ho appena letto il suo Pyongyang (Internazionale: Fusi Orari, 2006; 176 pp, euro 16,00). Un libro a fumetti che, per tanti versi, fa il paio con Persepolis di Mariane Satrapi. Il volume è la cronaca a fumetti di un viaggio di lavoro di due mesi dell'autore nella capitale della Corea del Nord. E' stato spedito lì a seguire alcuni progetti d'animazione, uno dei pochi settori che permette l'ingresso di occidentali nella capitale. La Corea del Nord è uno stato ai limiti dell'immaginazione: è Pyonyang ne rappresenta l'essenza. Una spietata dittatura comunista che vive in isolamento quasi completo, immersa nel culto di Kim Il-sung, nominato "presidente eterno" dopo la sua morte, e di suo figlio, il "caro leader" Kim Jong-il. Per gli stranieri è difficilissimo entrare e praticamente impossibile avere contatti con gli abitanti. Uno sguardo ironico ma drammatico sulla chiusura (fisica e mentale) di un popolo che vive una distopia alla 1984 e forse ancora non se n'è accorto. Il volume, tra parentesi, non è neanche troppo conosciuto tra i fumettari perchè è stato pubblicato da una casa editrice che di fumetti non se ne occupa. Recuperatelo. Non ve ne pentirete.
Sabato sera invece ho assistito alla performance di un ottantaduenne che ci arrivassi io con quella lucidità a quell'età: Remo Remotti, un ex matto che è più lucido di tutti noi messi insieme. Tra imprecazioni e parolacce, con quel gusto genuino e disincantato che non te le fa pesare, ha recitato questa cosa qua e ha strappato un lunghissimo applauso alla platea.
Remo Remotti nella sua vita ha vissuto mille vite: attore, pittore, poeta, scrittore, cantastorie, adesso conduttore radiofonico su RadioRock. Lui che è stato tre volte in manicomio (in Perù e nella «Grande Germania» dove si è spogliato nudo tra la folla), lui che è diventato attore a 50 anni, ha fatto una figlia a 64 e ha vissuto la più intensa storia d’amore sui settanta (così almeno dichiara), lui che è stato povero tutta la vita e adesso l’ha messa «nel culo a tutti». Un antimito contemporaneo che se potessi, inviterei a casa mia un giorno si e uno no: chissà quante storie avrebbe da raccontare...
4 feb 2007
Inutili oggetti quotidiani...
...di cui non puoi più fare a meno dopo che li usi.
Ecco perchè dopo che la Claudia mi ha tirato fuori dalla sua valigia il levapelucchi io l'ho guardato strano, rigirandomelo tra le mani come se fosse un cucciolo di venusiano. Lei a sua volta, mi ha guardato come un alieno: "Come? Non sai cos'è il levapelucchi?". Io: "Lo so. Nel senso che ci arrivo: il levapelucchi è una cosa che leva i pelucchi. Giusto?". Lei non mi ha risposto. Ha preso alcuni dei miei maglioni da casa, pieni appunto di pelucchi, e in meno di cinque minuti li ha trasformati in magnifici pullover da sfoggiare ancora con orgoglio al di fuori delle mura casalinghe. Io, come un bambino quando scopre un giocattolo nuovo, mi sono messo a spelucchiare giacche, maglioni, giubbotti. Tutto quello che trovavo. E' stato meraviglioso: vedevo crescere la lanugine colorata dentro la teca di plastica a più non posso. Verde, rosso, blu, bianco. Tutti i ciuffi di lana e i pelucchi vari che si accumulavano in fantastiche forme colorate. Come potevo vivere senza il levapelucchi? Me lo chiedo ancora la notte. Se fossi un cantastorie come Marco Carena (chi se lo ricorda?) ci scriverei su una canzone. Levatemi tutto, ma non il mio levapelucchi!
Ecco perchè dopo che la Claudia mi ha tirato fuori dalla sua valigia il levapelucchi io l'ho guardato strano, rigirandomelo tra le mani come se fosse un cucciolo di venusiano. Lei a sua volta, mi ha guardato come un alieno: "Come? Non sai cos'è il levapelucchi?". Io: "Lo so. Nel senso che ci arrivo: il levapelucchi è una cosa che leva i pelucchi. Giusto?". Lei non mi ha risposto. Ha preso alcuni dei miei maglioni da casa, pieni appunto di pelucchi, e in meno di cinque minuti li ha trasformati in magnifici pullover da sfoggiare ancora con orgoglio al di fuori delle mura casalinghe. Io, come un bambino quando scopre un giocattolo nuovo, mi sono messo a spelucchiare giacche, maglioni, giubbotti. Tutto quello che trovavo. E' stato meraviglioso: vedevo crescere la lanugine colorata dentro la teca di plastica a più non posso. Verde, rosso, blu, bianco. Tutti i ciuffi di lana e i pelucchi vari che si accumulavano in fantastiche forme colorate. Come potevo vivere senza il levapelucchi? Me lo chiedo ancora la notte. Se fossi un cantastorie come Marco Carena (chi se lo ricorda?) ci scriverei su una canzone. Levatemi tutto, ma non il mio levapelucchi!
1 feb 2007
Broken Time!
Ed ecco in anteprima uno dei progetti in cui mi sono impicciato in queste ultime settimane. Una storia ideata quest'estate da Giuliano Piccininno che mi sono permesso di abbracciare, condividendo con lui la stesura del soggetto e dei testi, per proporla in giro agli editori. Una di quelle storie che sanno di tutto pur partendo da uno spunto originale. Una di quelle storie che ti entusiasma e ti diverte leggere. Appena ne ho letto la sinossi me ne sono innamorato. Nei prossimi giorni passerò alla stesura definitiva del soggetto insieme a Giuliano. Intanto godetevi le prime tavole e diteci che ve ne pare.
Titolo di lavoro: Broken Time; Autori: Giuliano Piccininno (disegni), Davide Corsi (colori).
Titolo di lavoro: Broken Time; Autori: Giuliano Piccininno (disegni), Davide Corsi (colori).
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